Black Lives Matter e Antifa marciano a Washington cantando «Burn it down»

Di Jack Phillips

Dei manifestanti di Black Lives Matter e degli agitatori di Antifa hanno marciato per le strade di Washington il 6 febbraio, minacciando i clienti di alcuni ristoranti. Questo è quanto emerge da diversi filmati e resoconti della giornata.

«Burn it down» [Bruciatelo, o radetelo al suolo, ndt], è stato uno degli slogan inneggiati durante il corteo.

Alcuni membri del gruppo di estrema sinistra hanno dichiarato: «Siamo qui stasera perché le vite nere contano. Nonostante le vite nere contino, i neri continuano a morire per mano della polizia pagata dalle nostre tasse».

Altri filmati caricati da giornalisti indipendenti presenti sulla scena mostrano individui di Antifa in colluttazione con gli agenti di polizia, che cercavano di tenerli lontani dai ristoranti. Alcuni, vestiti completamente di nero, tenevano in mano la bandiera rossa e nera di Antifa.

A un certo punto, si può osservare come la polizia di Washington abbia formato dei cordoni intorno ai ristoranti all’aperto, per proteggerli dai manifestanti e dagli agitatori. Non è chiaro se siano stati effettuati o meno degli arresti.

Ad ogni modo, le proteste e le rivolte contro la polizia sono state una costante a Washington dopo la morte di George Floyd, avvenuta a Minneapolis lo scorso maggio. E attualmente la capitale ospita ancora un cospicuo numero di militari della Guardia Nazionale – circa 5 mila secondo le dichiarazioni dei funzionari – rimasti in città dopo l’inaugurazione presidenziale del 20 gennaio, durante la quale sono stati schierati circa 26 mila membri della Guardia Nazionale.

Andy Ngo, un giornalista indipendente che ha documentato le operazioni di Antifa negli Stati Uniti, ha dichiarato a Epoch Times la scorsa settimana che la nozione secondo cui Antifa sarebbe solo un’ideologia è falsa. Secondo Ngo il gruppo è «più di un’idea. È anche un movimento». Antifa ha delle reti – ha spiegato il giornalista – e alcune di esse sono strutturate in organizzazioni formali.

Nel frattempo, alcuni commentatori hanno notato che la continuazione delle proteste di Black Lives Matter e delle rivolte di Antifa indica un crescente scisma all’interno della sinistra americana. Questo è evidente nel fatto che Seattle, Portland, Oregon, e altre città hanno assistito a manifestazioni violente dopo l’inaugurazione del 20 gennaio del presidente Joe Biden.

Sempre a gennaio, i manifestanti hanno accerchiato e attaccato una struttura dell’Immigration and Customs Enforcement [un ente federale responsabile del controllo della sicurezza delle frontiere e dell’immigrazione, ndt], un obiettivo frequente a Portland durante il governo Trump, il che ha innescato una reazione delle autorità federali.

 

Articolo in inglese: Black Lives Matter, Antifa March Through DC, Chant ‘Burn It Down’

 
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