Biden firma disegno di legge per l’ingresso di Taiwan nell’Oms

Di Rita Li

Il 13 maggio la Casa Bianca ha annunciato che il presidente Joe Biden ha firmato una misura a sostegno dell’ingresso di Taiwan all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

La legislazione bipartisan S.812 (pdf) ordina al segretario di Stato americano di sviluppare una strategia per far riottenere a Taiwan lo status di osservatore presso l’Assemblea Mondiale della Sanità (Oms), l’organo decisionale dell’Oms, in modo da rafforzare la voce dell’auto- governata isola, mentre il Partito Comunista Cinese (Pcc) a Pechino continua i suoi tentativi di isolare e mettere a tacere Taiwan sulla scena mondiale.

«Taiwan rimane un contributo modello alla salute mondiale», si legge nella legislazione. «Nel 2020, dopo aver contenuto con successo la diffusione del nuovo coronavirus all’interno dei suoi confini pur mantenendo i principi democratici, Taiwan ha generosamente donato milioni di dispositivi di protezione individuale e test Covid-19 ai Paesi bisognosi. L’inutile esclusione di Taiwan dalla cooperazione sanitaria globale aumenta i pericoli presentati dalle pandemie globali».

Introdotto dal senatore Bob Menendez (Dn.J.), presidente della Commissione Relazioni Estere del Senato, il disegno di legge è passato al Senato con «consenso unanime» lo scorso agosto, prima che la Camera lo approvasse 425-0 a fine aprile, inviando il provvedimento alla Casa Bianca per la firma di Biden.

Menendez e il senatore Jim Inhofe (R-Okla.), co-presidente del Senato Taiwan Caucus, hanno applaudito alla firma della legge da parte del presidente, che arriva circa una settimana prima che le delegazioni di tutti gli Stati membri dell’Oms partecipino alla riunione dell’Oms di quest’anno a Ginevra, a partire dal 22 maggio: «Mentre la posizione aggressiva di Pechino nei confronti di Taiwan continua a intensificarsi, gli Stati Uniti stanno dimostrando ancora una volta il loro impegno a garantire la presenza di Taiwan sulla scena internazionale», ha affermato Menendez in una nota.

Anche Inhofe ha affermato che lo status di osservatore di Taiwan «deve» essere ripristinato. «Siamo un passo più vicini a quell’obiettivo. Dato il continuo comportamento malevolo della Cina, non possiamo più permettere loro di rifiutare un posto a tavola per Taiwan».

In risposta, il ministero degli Esteri di Taiwan ha espresso i suoi ringraziamenti al «sostegno bipartisan e bicamerale» di Washington.

Cinquant’anni fa, Taiwan, ufficialmente conosciuta all’epoca come Repubblica di Cina (Roc), fu espulsa dall’Oms dopo che le Nazioni Unite globaliste avevano deciso di riconoscere ufficialmente la Repubblica Popolare comunista cinese anziché la Repubblica democratica liberale di Taiwan. Il Pcc ora considera l’isola una provincia separatista nonostante non sia mai stata sotto il suo governo.

Taiwan ha preso parte all’annuale World Health Assembly come osservatore dal 2009 al 2016, ma da allora è stata privata di tale status a causa dell’opposizione di Pechino, dopo che il presidente Tsai Ing-wen ha vinto le elezioni del 2016.

Le autorità taiwanesi avevano respinto la condizione principale della Cina per la sua partecipazione all’Oms in qualità di osservatore – l’accettazione del fatto che facesse parte della Cina – prima di un precedente incontro tenutosi durante la pandemia.

 

Articolo in inglese: Biden Signs Bill Supporting Taiwan’s Observer Status at World Health Assembly

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