Attacco a Parigi, la giovane italiana Valeria Solesin è tra le vittime

13:10 – Morta la ragazza italiana Valeria Solesin. Il padre lo ha saputo dal fidanzato, e secondo quanto apprende LaStampa, la Farnesina si sta apprestando a ufficializzare la notizia. La ragazza si trovava al Teatro Bataclan durante il concerto Rock, uno dei luoghi degli attentati, insieme a degli amici e al fidanzato che avevano perso le sue tracce.

08:05  – Non molto serrati i controlli in uscita dalla Francia: Epoch Times apprende che sebbene ci siano forti controlli e polizia armata all’entrata in Francia, i controlli su automobili e mezzi di trasporto che lasciano il Paese non sono molto forti; l’identità dei passeggeri nei pullman non viene sempre controllata, e nemmeno le auto vengono regolarmente fermate. Secondo la fonte, non sarebbe una grande sfida per un terrorista uscire dal Paese.

14 NOVEMBRE

23:07 – Il bilancio dei morti sale a 129

23:00 – Polizia e allarmi nell’area della Tourre Eiffel: non è ancora chiaro cosa sia successo e se si tratti di un falso allarme, ma nell’area della Tourre Eiffel e in particolare l’hotel Pullman ci sono stati movimenti di polizia ed evacuazione di cittadini

20:00 – Un treno deraglia vicino Strasburgo. Probabilmente non si tratta di un attentato, ma di un incidente, che ha comunque causato 10 morti e vari feriti.

17:18 – La Francia giura che attaccherà l’Isis, mentre Assad critica la Francia. Un gruppo islamico accusa Assad della paternità dell’attentato. Com’era prevedibile, il presidente francese Hollande ha giurato che la Francia aumenterà l’offensiva contro l’Isis. Il presidente siriano Bashar Al Assad ha detto che la colpa dell’attentato sono le politiche dell’Occidente. La Francia potrebbe valutare di appoggiare Assad in funzione anti Isis, ma c’è anche un gruppo islamico Jaish Al Islam) che ha affermato che l’attentato sarebbe una macchinazione dei servizi segreti legati ad Assad, con lo scopo di spingere la Francia ad allearsi con il governo siriano, andando contro l’Isis, ma anche indirettamente contro gli altri avversari di Assad, che comprendono gruppi moderati e una parte della popolazione civile, riporta Il Fatto Quotidiano.

12:40 – Papa Francesco: «sono commosso, addolorato e prego». Intervistato da Tv200, il Pontefice si unisce al cordoglio per le vittime di Parigi. «Sono vicino ai famigliari delle vittime», ha affermato, non riuscendo a spiegarsi e a capire il perché di tanta violenza. Anche Matteo Renzi è intervenuto in diretta tv, esprimendo la sua fiducia nel fatto che il mondo liberà vincerà questa «sfida epocale» contro il terrorismo, assieme alla Francia, a cui va la solidarietà di tutta l’Europa.

La presidente della Camera Laura Boldrini ha affermato in diretta televisiva che non dobbiamo combattere il terrorismo limitando la nostra stessa libertà, ma dobbiamo trovare nuovi approcci per quella che è una nuova minaccia, che colpisce tutto il mondo.

12:07 – Matteo Gerlini, docente di relazioni internazionali: «il primo errore sarebbe quello di sostenere il regime di Assad». Secondo il docente del Centro Interuniversitario ‘Machiavelli’ dell’Università di Firenze, l’attentato ha un significato prima di tutto politico. I terroristi intendono «gettare sul tavolo delle negoziazioni a Vienna [sulla crisi siriana] i morti di Parigi».

Appoggiare Assad in chiave anti Isis fornirebbe nuove braccia ai terroristi. Una scelta del genere, secondo l’esperto, avrebbe dunque effetti esattamente opposti.

Appoggiare Assad lascerebbe la maggioranza sunnita siriana «nelle mani dell’Isis». Nonostante l’Isis si opponga anche ad Assad, e viceversa, l’opposizione al leader siriano braccato è molto più vasta, e comprende gruppi moderati.

L’attentato mostra sicuramente un fallimento da parte dell’intelligence francese, afferma Gerlini, dal momento che non si tratta di imprevedibili lupi solitari, ma di un attacco ben organizzato. E sicuramente Roma, per motivi sia simbolici che politici, può essere in pericolo.

11:20 – Annullata la visita del presidente iraniano Rouhani in Italia e in Francia. Rouhani ha fortemente condannato gli attentati a Parigi.

11:10 – Antonio Stango, partito Radicale: in Francia molte persone «non sono integrate nel sistema dei valori laici democratici» Antonio Stango, esperto di diritti umani e membro del Partito Radicale, era a Parigi al momento dell’attacco (ed è ancora lì), nella zona del 10° Arrondisement, dove due degli attacchi hanno avuto luogo. Racconta una parte di città scossa, silenziosa.

«La notte è stata molto pesante, con sirene di ambulanze e volteggiare di elicotteri mentre si intrecciavano notizie sempre più tragiche sul numero delle vittime», racconta a Epoch Times tramite Facebook.

La polizia sta attuando perquisizioni ovunque senza mandato, per via dello stato d’emergenza emanato dal presidente Hollande.

«È probabile che avvengano sequestri di armi, che io ritengo abbondino in molti quartieri», dice, intervistato oggi 14 novembre da Radio Radicale.

La situazione, era rimasta abbastanza tesa dopo Charlie Hebdo. Spesso, racconta Stango, ci sono pattuglie di militari in assetto da combattimento nelle fermate della metropolitana.

Ma descrive anche un clima di odio contro gli ebrei e di propaganda islamica estremista. «Ho assistito con molto dispiacere – dice a Radio Radicale, raccontando una scena vissuta prima dell’attentato e non direttamente legata allo stesso – a un comizio da parte di un predicatore islamista che gridava slogan ‘Israele terrorista’ e che incitava evidentemente all’odio».

In Francia ci sono molte persone «che non sono integrate nel sistema dei valori laici democratici», sostiene Stango. C’è quindi un ambiente di opposizione all’Occidente che si esprime con toni anche molto forti all’interno del Paese.

Sono 127 i morti nell’attentato terroristico che ha scosso Parigi nelle ultime ore del 13 novembre. Sparatorie in una sala concerto, ostaggi, un’esplosione in un bar: un attacco coordinato di gruppo, probabilmente dell’Isis. All’ennesimo attentato, la Francia è scossa.

Nazione europea tra le più attive nel contrasto militare al terrorismo islamico, la Francia ha subito la terza ripercussione evidente, dopo l’attentato di Charlie Hebdo e quello di fine giugno.

Le forze di sicurezza francesi non hanno impiegato molto a uccidere i terroristi e rimettere in sicurezza la città, ma il bilancio dei morti è tragico.

Centinaia di spettatori hanno invaso il campo al termine della partita tra Francia e Germania, dopo aver sentito le esplosioni nelle vicinanze. Alcune di queste esplosioni erano attacchi suicidi, secondo Gregorio Goupil, membro dell’Alliance Police Nationale (il sindacato di polizia della Francia), citato dal Telegraph.

Il primo attacco ha avuto luogo presso il ristorante Petit Cambogia nel 10° arrondissement di Parigi, dove secondo i testimoni sarebbero stati utilizzati dei fucili d’assalto. Allo stesso tempo, ci sono state segnalazioni di esplosioni dallo Stade de France.

«Gli uomini sono entrati e hanno iniziato a sparare. Tutti sono caduti a terra. È stato un inferno. Ho preso mia mamma e ci siamo nascosti. Qualcuno vicino a noi ha detto che erano andati via, quindi siamo corsi fuori. Pensavo soltanto a fuggire. Ora siamo fuori, ma penso che delle persone siano ancora dentro. È un incubo – un incubo», ha detto un uomo identificato soltanto come Louis, che era all’interno del teatro.

Uno degli uomini armati all’interno del teatro ha anche urlato «è per la Siria», secondo BFMTV, che ha citato un testimone.

 
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