Arrestato Jimmy Lai, magnate della stampa di Hong Kong

Di Yinyin Liao

Jimmy Lai, magnate della stampa di Hong Kong e attivista per la democrazia, è stato arrestato lunedì mattina in virtù della nuova legge sulla sicurezza nazionale della città. Il suo arresto segna l’azione più clamorosa intrapresa sinora dal governo filo-Pechino di Hong Kong, diretto da Carrie Lam, in seguito alla promulgazione della nuova legge.

Il 71enne Lai è uno dei pochi esponenti dell’alta società di Hong Kong che ha continuato a sostenere apertamente il movimento per la democrazia. Lai è il fondatore di Next Digital, l’editore che pubblica l’Apple Daily, un quotidiano noto per la sua posizione critica nei confronti del regime comunista cinese e del governo di Hong Kong, in particolare durante le proteste dell’ultimo anno.

La polizia ha arrestato Lai mentre si trovava nella sua casa, intorno alle 9:30 locali di lunedì. Con un annuncio ufficiale pubblicato su Facebook, la polizia di Hong Kong ha dichiarato di aver arrestato sette uomini «per sospetta collusione con un Paese straniero o con agenti esterni, finalizzata a mettere in pericolo la sicurezza nazionale, per associazione a delinquere e per altri reati».

Jimmy Lai portato via dalla polizia dalla sua casa di Hong Kong il 10 agosto 2020. (Sarah Liang/The Epoch Times Hong Kong)

L’Oriental Daily, un giornale locale in lingua cinese, ha scritto che Lai è uno dei sette uomini arrestati nell’operazione. Anche i due figli di Lai, Lai Gin-yan e Chow Tat-kuen, sono stati arrestati dalla polizia. Mentre gli altri sono i due direttori esecutivi di Next Media, Cheung Kim-hung e Chow Tat-kuen, il direttore amministrativo di Lai e il responsabile del comparto di animazione dell’azienda mediatica; tutti arrestati nella mattinata di lunedì.

Un video trasmesso in diretta da Apple Daily, una delle testate giornalistiche di Lai, mostra un centinaio di agenti di polizia in divisa che marciano nella sede centrale del giornale. Secondo i testimoni, la polizia ha passato al setaccio i fascicoli sulle scrivanie, ha messo il personale in fila per identificarlo, e ha perquisito il piano della redazione.

Il dirigente di Apple Media Mark Simon ha anche scritto su Twitter che la polizia ha perquisito la casa di Lai e quelle dei suoi figli.

Al momento il dipartimento di polizia di Hong Kong non ha risposto alla richiesta di un commento avanzata dall’edizione americana di Epoch Times.

Nel frattempo, sia la comunità locale che quella internazionale hanno fermamente condannato le azioni del governo di Hong Kong, considerandolo un chiaro attacco alla libertà di stampa della città.

Il parlamentare di Hong Kong Eddie Chu ha scritto su Twitter: «Il ‘crimine’ commesso da Jimmy Lai è quello di gestire una testata giornalistica libera».

Mentre il senatore statunitense Josh Hawley ha prontamente criticato l’operazione come un attacco alla libertà di parola: «Un editore di lunga data di Hong Kong è stato arrestato perché ha osato parlare contro il Partito Comunista Cinese; in realtà, ha semplicemente osato riportare le notizie. Questa è la ‘libertà di parola’ che la China vuole portare nel mondo».

Ad ogni modo, non è la prima volta che il magnate dell’editoria viene arrestato dalle autorità di Hong Kong.

Nel febbraio di quest’anno, Lai è stato arrestato perché nell’agosto del 2019 aveva partecipato a una protesta contro la legge sull’estradizione voluta dal regime cinese.

Da tempo fiero sostenitore della democrazia di Hong Kong, Lai ha costantemente espresso la sua determinazione a sostenere le proteste per la democrazia di Hong Kong. In un’intervista di maggio, aveva riferito a Reuters: «Quello che ho, me lo ha dato questo posto, io combatterò fino all’ultimo giorno».

L’operazione e l’arresto di Lai arrivano dopo mesi di allarmi e denunce internazionali per la promulgazione della nuova legge sulla sicurezza di Hong Kong. I critici temono che la legge apra la strada alla repressione delle libertà degli hongkonghesi da parte del Partito Comunista Cinese, dopo un anno di tumultuose proteste scatenate dalla rabbia della popolazione nei confronti del governo filo-Pechino.

 

Articolo in inglese: Hong Kong Media Mogul Jimmy Lai Arrested Under National Security Law

 

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