Hong Kong e Taiwan criticano nuova legge di sicurezza nazionale della Cina

HONG KONG— Gli abitanti di Hong Kong e Taiwan hanno criticato e respinto la nuova legge di sicurezza nazionale della Cina. Questa legge era stata approvata all’unanimità il primo luglio dal Congresso nazionale del popolo del Comitato Permanente.

La nuova legge include per la prima volta Hong Kong, Macao e Taiwan. Ciò ha causato preoccupazione ad alcuni cittadini e legislatori di quei luoghi.

L’articolo 11 stabilisce che «difendere la sovranità del Paese, l’unità e le rivendicazioni territoriali, sono gli obblighi collettivi di tutti i cittadini cinesi, tra cui compatrioti di Hong Kong, Macao e Taiwan». L’articolo 40 menziona che «la Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong e la Regione Amministrativa Speciale di Macao dovrebbero adempiere alle loro responsabilità di sostenere la sicurezza nazionale».

Secondo alcuni media locali pro-Cina, quelli che richiedono di «porre fine al dominio del partito unico» saranno perseguiti se mettono piede in Cina. Ciò ha spinto i legislatori a chiedere un chiarimento completo dai governi della Cina continentale e di Hong Kong.

Nel giorno in cui è stata annunciata questa nuova legge, due partiti principali di Taiwan, il Partito Kuomintang e il Partito Democratico Progressista, hanno rilasciato dichiarazioni forti. Sostengono che le leggi approvate unilateralmente in Cina non possano avere alcun impatto sul futuro di Taiwan. L’ex vice presidente di Taiwan Annette Lu ha criticato la nuova legge dicendo che è una manifestazione di crescente insofferenza della Cina di annettere Taiwan.

RIFIUTO DA HONG KONG 

Il governo di Hong Kong ha rilasciato una breve dichiarazione in cui diceva che la legge non sarebbe stata applicata nel territorio.

Leung Chun-ying, capo dell’esecutivo Hong Kong, ha detto che questa regione amministrativa speciale, essendo parte della Cina, ha la responsabilità e l’obbligo di difendere la sicurezza nazionale cinese. Tuttavia ha detto che, implementando l’articolo 23 della Legge fondamentale, il territorio è tenuto a salvaguardare la sicurezza nazionale, ma ha anche aggiunto che il Governo non ha intenzione al momento di emanare tali leggi in materia.

Tai Benny Yiu-re, professore associato di legge presso l’Università di Hong Kong e co-organizzatore del Movimento Occupy Central per la democrazia, ha sottolineato che la nuova legge sulla sicurezza nazionale influenzerà la promulgazione dell’articolo 23, ivi compresa l’interpretazione di alcuni termini, come sicurezza nazionale e sovversione. Tai si preoccupa che l’articolo 23 assumerà un tono più duro dato che è stato inglobato sotto la nuova legge sulla sicurezza nazionale.

D’altra canto il giornalista veterano Ching Cheong ha respinto i reclami secondo cui la nuova legge rappresenterebbe una minaccia immediata per Hong Kong. Ha detto che la legge si limita a fissare alcuni principi di base, il che implica che non sarà attuata a breve.

Ching ha aggiunto che la legge per la sicurezza nazionale non è stata inclusa nell’Allegato III della Legge fondamentale, che richiede che Hong Kong promulghi le proprie leggi in materia. Ching ha detto: «Secondo la mia comprensione, [il governo cinese, ndt] non ha alcuna intenzione di applicare la legge di sicurezza nazionale a Hong Kong».

Secondo il quotidiano pro-Cina Sing Tao Daily, che cita «una fonte vicina al governo centrale», coloro che sostengono che termina il regime a partito unico in Cina, ad esempio Lee Cheuk-yan, ex presidente dell’Alleanza di Hong Kong in Sostegno del Movimento Patriottico Democratico in Cina, e l’attuale presidente Albert Ho – potrebbero incorrere in un’azione giudiziaria se andassero in Cina.

Ching ha detto che ha delle riserve sull’accuratezza dell’articolo e ritiene che potrebbe semplicemente essere una guerra psicologica.

Lee Cheuk-yan crede che la notizia sia stato il tentativo di intimidire la gente di Hong Kong per impedire loro di partecipare agli eventi per commemorare il massacro di piazza Tiananmen. Ha chiesto chiarimenti al governo di Hong Kong, chiedendo che nessuno dei suoi abitanti sarà soggetto ad alcuna forma di ritorsione per tale partecipazione, altrimenti ci sarà il rischio di una rottura completa tra le relazioni Cina-Hong Kong.

Albert Ho ha dichiarato di non avere timore di essere perseguitato per aver esercitato il suo diritto alla libertà di parola e si recherà ancora in Cina.

DUE VOCI DAL PCC

In risposta ai reclami secondo cui la nuova legge di sicurezza nazionale sarebbe applicabile per atti commessi a Hong Kong dai suoi abitanti, James To, membro del Partito Democratico ed esperto dell’articolo 23, ha detto che questo potrebbe non essere il punto di vista della massima autorità in Cina.

To ha detto che l’amministratore delegato Leung e i funzionari della Commissione agli Affari legislativi della Cina hanno adottato toni concilianti dopo che Hong Kong ha recentemente posto il veto su una legge di riforma del Congresso nazionale del Popolo, mostrando che il governo centrale non vuole agitare i cittadini di Hong Kong. Ha aggiunto che su questo tema ci potrebbero essere divisioni all’interno del Partito Comunista Cinese (Pcc).

Ji Da, analista di questioni cinesi che vive a Washington, dice che Zhang Dejiang si è sentito molto umiliato per il veto sulla legge di riforma. Zhang è il presidente-‘dittatore’ del Congresso nazionale del Popolo ed è appoggiato dall’ex leader Jiang Zemin.

Secondo Ji Da l’approvazione della nuova legge sulla sicurezza nazionale è solo una parte della lotta di potere tra Zhang e l’attuale leader Xi Jinping.

Ji Da crede che tutti i tentativi di applicare la nuova legge di Hong Kong saranno respinti una volta entrati nella fase di attuazione. Secondo la sua analisi, l’influenza di Jiang Zemin continua a perdere terreno nei confronti del suo rivale Xi Jinping, e la nuova legge di sicurezza nazionale è quindi semplicemente un documento inutile che non può avere alcun impatto.

CONDANNA INTERNAZIONALE 

Amnesty International ha esortato le autorità cinesi ad abolire immediatamente la nuova legge sulla sicurezza nazionale, poiché ha una definizione molto vaga di ‘sicurezza nazionale’. Ciò potrebbe fornire al Governo un grande margine di manovra per sopprimere i diritti umani.

La Federazione internazionale dei giornalisti (Igj), la più grande associazione internazionale di giornalisti, ha anche sottolineato che i giornalisti potrebbero rischiare maggiormente di essere perseguiti per aver violato la ‘sicurezza nazionale’ in Cina.

La Cnn ha criticato la nuova legge come uno strumento utilizzato dal Pcc per mantenere il potere assoluto. Secondo la rete televisiva americana per le innumerevoli persone che sono state condannate e gettate in carcere con l’accusa di sovversione, così come i critici del Governo e gli attivisti dei diritti umani, questa non è affatto una notizia.

Tradotto da Stanley Ng. Scritto in inglese da Sally Appert. 

Articolo in inglese: ‘China’s New National Security Law Under Attack

 
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