Alta tensione Grexit. Offerta last minute di Juncker, la Merkel smentisce

Europa e Grecia si scontrano e mantengono posizioni diverse, da una parte l’austerity e dall’altra l’anti-austerity. Questo è il problema di fondo che ha bloccato i negoziati e fatto saltare gli accordi con i creditori internazionali.

Tsipras ha sostenuto che ai negoziati l’Ue ha rifiutato le proposte della Grecia nonché le sue richieste di prolungare il piano di aiuti. Così lui si è rivolto al popolo: «Se al referendum la scelta sarà per il no, forse dovremo dire addio all’euro», ha detto Tsipras alla tv nazionale greca secondo Rainews, e ha aggiunto che in caso contrario, se vincerà il sì, probabilmente si dimetterà e andrà a capo un nuovo governo, dato che oramai ha scoperto le sue carte dalla faccia anti-ue.

Tuttavia l’Eurozona sostiene che il motivo per cui non hanno voluto prolungare il piano di aiuti è perché Tsipras ha abbandonato le trattative non essendo disposto ad attuare le riforme richieste per la riduzione del debito pubblico e necessarie a poter sbloccare i fondi; atteggiamento che è parso come un ricatto al premier greco, inamovibile sulle sue posizioni.

D’altronde, quando i giornalisti della Tv nazionale hanno aperto l’intervista chiedendo a Tsipras cosa succederà se la Grecia non paga il debito di 1,7 miliardi con il Fmi visto che oggi, martedì a mezzanotte, è il termine ultimo, Tsipras ha risposto senza mostrare alcuna preoccupazione: «Mercoledì il Sole sorgerà ancora e i greci continueranno a respirare», ha riportato Rainews.

La sua sicurezza è alimentata, come si evince dall’intervista, dalla sua convizione nel fatto che l’eurozona ha bisogno della Grecia, ma a suo avviso «vogliono cacciare il governo».

Il premier greco, dopo l’intervista di ieri sera ha twittato: «Abbiamo la giustizia dalla nostra parte, se possiamo superare la paura non c’è niente altro da temere»

JUNCKER ESORTA A VOTARE PER IL SI’ E FA PROPOSTA LAST MINUTE

«Greci, votate sì a qualunque quesito vi venga posto», così Ansa cita il presidente della commissione Ue Jean Claude Juncker, che fino all’ultimo ha cercato segnali di ripensamento da parte di Atene. Juncker avrebbe infatti riproposto a Tsipras di accettare l’accordo trovando un’altra soluzione sull’Iva secondo quel che riporta ekathimerini; La Stampa ha aggiunto che Juncker ha chiesto anche di fare una campagna affinché al referendum si voti per il sì. Ma Tsipras all’inizio avrebbe rifiutato, dicendo che avrebbe votato ‘no’, secondo quello che ha riportato questa mattina La Stampa. Poi dopo ekathimerini ha riportato che Tsipras stava rivalutando la proposta e una risposta, ma la cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto poco fa di non essere al corrente di nessuna ‘nuova proposta’ per la Grecia, riporta lo stesso quotidiano.

A questo punto anche per la Bce una Grexit «non può più essere esclusa», ha detto secondo Ansa Benoit Couré, consigliere esecutivo della Bce, al quale ha subito risposto in un’intervista a Les Echos riportata dal Telegraph il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis, che ha messo subito le mani avanti minacciando azioni legali in caso di Grexit, e di ricorrere a ogni diritto legale disponibile aggiungendo: «Stiamo prendendo certamente in considerazione un’ingiunzione presso la Corte di giustizia delle Comunità europee. I trattati europei non prevedono l’uscita dall’euro e si rifiutano di accettarlo. La nostra adesione non è negoziabile», riporta il Telegraph.

RENZI, REFERENDUM DECIDE EURO O DRAKMA. ITALIA FUORI LINEA DEL FUOCO

Il presidente del consiglio Matteo Renzi ha espresso la sua opinione su Twitter lanciando un monito alla Grecia e avvertendo che il referendum non è un derby tra la Commisione europea e Tsipras, ma sarà una scelta tra Euro e Drakma.

 

E in un’intervista al Sole 24 ore ha voluto ribadire il concetto espresso ieri da Padoan riguardo alle possibile conseguenze sul nostro Paese; anche per Renzi non c’è da temere perché: «L’Italia è già fuori dalla linea del fuoco. Abbiamo iniziato un percorso coraggioso di riforme strutturali, l’economia sta tornando alla crescita e l’ombrello della Bce ci mette al riparo: tre caratteristiche che rendono questa crisi diversa da quella di quattro anni fa. La questione greca è preoccupante perché l’Europa non ha una visione politica di lungo periodo che da tempo manca. E può avere ripercussioni economiche soprattutto per i rischi di contagio con altri Paesi extraeuropei debitori del Fondo monetario internazionale. La mia preoccupazione dunque non è per ciò che potrebbe accadere all’Italia, ma per gli scenari globali di difficoltà che si potrebbero aprire».

MERKEL, DISPOSTI A TRATTARE ANCHE DOPO REFERENDUM

La cancelliera tedesca Angela Merkel si è detta disposta a riprendere il dialogo con Atene dopo il referendum, riporta ekathimerini: «Se il governo greco dovesse chiedere negoziati, ad esempio, dopo il referendum, noi naturalmente non rifiuteremo», e ha poi aggiunto che ovviamente l’esito del voto deciderà il futuro dell’euro. Ma così come per Juncker, anche la sua posizione è chiara: «Se l’euro fallisce, l’Europa fallisce… La prospettiva resta quella di un’Eurozona a 19 membri», ha riportato repubblica.

 

 

 
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