Landini: venerdì prossimo sciopero generale per l’aumento salariale

Maurizio Landini, segretario generale Cgil
Photo: foto archivio, ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI
«Si sciopera innanzitutto per aumentare i salari. È una emergenza confermata non solo dall’Istat ma anche Mediobanca, secondo la quale mentre stanno aumentando i profitti stanno calando i salari, con l’80 per cento dei guadagni realizzati in questi anni da imprese private e grandi gruppi pubblici suddivisi tra gli azionisti anziché essere investiti». Lo afferma il segretario della Cgil, Maurizio Landini, che per venerdì prossimo ha proclamato un nuovo sciopero generale organizzando manifestazioni in tutta Italia. «E poi scioperiamo per chiedere il rilancio e l’innovazione del nostro sistema produttivo e del terziario, perché siamo nel pieno di un processo di deindustrializzazione che sta colpendo l’automotive, la siderurgia, la chimica di base, il tessile come dimostra anche l’aumento delle ore di cassa integrazione. Vogliamo contrastare un modello di fare impresa fondato sul subappalto», spiega. Il Governo, in qualità di datore di lavoro, attraverso accordi separati «ha concesso aumenti solo del 6 per cento a fronte di una inflazione del 18 per cento – prosegue Landini -. Così si programma di fatto la riduzione del potere d’acquisto di tutti i lavoratori di settori pubblici. E poi al contrario di quanto richiesto da tutti i sindacati la detassazione riguarda una minima parte di lavoratori. Dall’altra parte non si interviene sul fisco mentre in questi tre anni ben 38 milioni di lavoratori dipendenti e pensionati hanno pagato tasse non dovute per 25 miliardi». «Noi abbiamo chiesto di introdurre un meccanismo automatico per superare questo drenaggio fiscale e di mettere in campo una vera e propria riforma del sistema fiscale perché oggi lavoro dipendente e pensioni sono tassate di più dei profitti di impresa e delle rendite immobiliare e finanziaria. La logica che guida il Governo è il rispetto pieno dei principi di austerità europea unicamente finalizzato a investire sul riarmo indicato dal Governo come unico investimento pubblico per i prossimi anni», conclude il segretario della Cgil.
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