Ex Ilva: lavoratori in cassa integrazione Prevista formazione e ricollocazione

Ex Ilva, Taranto. Foto: REUTERS/Ciro De Luca/File Photo
In merito ad alcune ricostruzioni diffuse da rappresentanti sindacali e da organi di stampa, i commissari straordinari di Acciaierie d’Italia «intendono fornire un chiarimento definitivo», si legge in una nota. «Come comunicato nel corso dell’incontro tenutosi ieri a palazzo Chigi, alla presenza dei Commissari e dei rappresentanti del governo, non è previsto alcun aumento del numero di lavoratori in cassa integrazione rispetto alle attuali 4.450 unità. Qualsiasi affermazione relativa a un’estensione della cassa di ulteriori 1.550 lavoratori è priva di fondamento» sottolineano i commissari. La posizione è stata ribadita «più volte durante la riunione e riportata nel comunicato ufficiale diffuso ieri da palazzo Chigi», mettono in chiaro i commissari nella nota, nel quale si conferma che «non ci sarà un’estensione ulteriore della Cassa integrazione, accogliendo così la principale richiesta avanzata dagli stessi sindacati nel corso del precedente tavolo».
I 1.550 lavoratori citati in alcune ricostruzioni «saranno coinvolti esclusivamente in un programma di formazione e riqualificazione, previsto in concomitanza con gli interventi di manutenzione programmati sugli impianti. Il percorso formativo prevede almeno 60 giorni di attività per ciascun lavoratore, per un totale complessivo di 93.000 ore di formazione, e riguarderà l’intero comparto aziendale» si legge ancora. I commissari precisano inoltre che il periodo di formazione «è equiparato a tutti gli effetti alla presenza in servizio, inclusa la maturazione di tutti gli istituti contrattuali, ferie comprese». I commissari straordinari «desiderano pertanto rassicurare tutto il personale del gruppo, che qualsiasi diversa ricostruzione relativa a un ulteriore ricorso alla cassa integrazione non rispecchia quanto comunicato ufficialmente nel corso dell’incontro di ieri».
Articoli attuali dell'autore
26 novembre 2025
Calenda sulla legge elettorale
26 novembre 2025
Gianni Berrino sul ddl Agroalimentare











