Escalation Israele-Iran, si riunisce l’Ogranizzazione della Cooperazione islamica a Istanbul

di Redazione ETI/Reuters
19 Giugno 2025 10:11 Aggiornato: 4 Luglio 2025 14:27

Giovedì mattina, un missile balistico iraniano ha colpito direttamente il Soroka Medical Center, il più grande ospedale del sud di Israele, situato a Beer Sheva. L’attacco ha causato danni ingenti alla struttura sanitaria, secondo quanto riportato da fonti giornalistiche internazionali. Oltre all’ospedale, sono stati colpiti almeno altri tre obiettivi nel centro del Paese. In totale, sarebbero stati lanciati almeno 25 missili. L’organizzazione medica d’emergenza israeliana, Magen David Adom, ha riferito di circa 25 feriti, tra cui almeno una persona in gravi condizioni.

L’offensiva missilistica è seguita a un attacco israeliano contro il reattore ad acqua pesante di Arak, un impianto che, secondo diversi esperti, potrebbe essere in grado di produrre plutonio per uso militare. Le autorità israeliane avevano diffuso un avvertimento nelle prime ore del mattino, annunciando un possibile attacco alla struttura e invitando la popolazione locale ad abbandonare l’area.

All’indomani del massiccio attacco missilistico che ha colpito infrastrutture civili israeliane, il ministro della Difesa Israel Katz ha diffuso una dichiarazione dai toni particolarmente duri nei confronti della leadership iraniana. Nel mirino, la guida suprema Ali Khamenei, accusata da Katz di aver ordinato intenzionalmente il bombardamento di ospedali ed edifici residenziali israeliani: «Il codardo dittatore iraniano si nasconde in un bunker fortificato e dirige deliberatamente il fuoco contro ospedali ed edifici residenziali in Israele. Questi sono i crimini di guerra più gravi e Khamenei pagherà per questo», ha dichiarato il ministro.

Per neutralizzare le minacce rivolte a Israele e colpire al cuore del sistema degli ayatollah, Katz ha inoltre annunciato, insieme al primo ministro Netanyahu, di voler intensificare le operazioni militari contro obiettivi strategici sul territorio iraniano, con particolare attenzione alle infrastrutture strategiche del regime di Teheran. Secondo fonti israeliane, sono stati colpiti complessivamente almeno quattro “siti chiave” sul territorio nazionale, collegati ai programmi missilistici e progetti nucleari iraniani. Tra i siti nucleari finora colpiti figurano quelli situati a Bushehr, Isfahan e Natanz. Bushehr, unica centrale nucleare attualmente operativa in Iran, sorge lungo la costa del Golfo ed è alimentata con combustibile fornito dalla Russia, che ne cura anche il ritiro dopo l’utilizzo per “limitare” il rischio di proliferazione nucleare. In una nota diffusa in mattinata, l’ambasciata russa a Teheran ha tenuto a precisare che l’impianto di Bushehr risulta pienamente operativo e che non sono state rilevate minacce alla sicurezza.

Intanto, il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araqchi, è atteso sabato a Istanbul per partecipare a una riunione straordinaria dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica (Oic). L’organizzazione è composta da 57 Stati e rappresenta da tempo una piattaforma politica e diplomatica per il mondo musulmano. La sessione speciale del 51esimo Consiglio dell’Oic, a cui interverranno i ministri degli Esteri, sarà incentrata principalmente sugli attacchi israeliani contro l’Iran, compreso il bombardamento avvenuto contro il sito nucleare di Arak, sede in cui è situata la struttura di contenimento del reattore, elemento centrale nel processo di produzione del plutonio. La Turchia ha condannato duramente l’operazione israeliana, definendola illegale, e ha affermato che la reazione dell’Iran rientra nel diritto alla «legittima difesa». Nel discorso di apertura del vertice di due giorni, il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, inviterà i Paesi musulmani a unirsi contro le «azioni destabilizzanti» che minacciano la stabilità regionale. Anche il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan interverrà alla conferenza.

 


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