Arrivano i primi Patriot in Ucraina

di Redazione ETI/Guy Birchall
17 Luglio 2025 16:15 Aggiornato: 17 Luglio 2025 16:15

La Nato sta organizzando il trasferimento di ulteriori sistemi di difesa aerea Patriot all’Ucraina, secondo quanto annunciato giovedì dal comandante militare supremo dell’Alleanza atlantica. «Sono in corso i preparativi e stiamo collaborando strettamente con la Germania per il trasferimento dei Patriot» ha infatti dichiarato il generale Alexus Grynkewich, comandante supremo alleato in Europa, durante una conferenza nella città tedesca di Wiesbaden. «Le indicazioni che ho ricevuto sono di procedere con la massima rapidità possibile», ha aggiunto.

Nominato al ruolo di comandante supremo alleato in Europa il 5 giugno, il generale della Us Air Force Grynkewich ha assunto l’incarico il 4 luglio. Le sue dichiarazioni seguono l’annuncio del presidente degli Stati Uniti, che lo scorso fine settimana ha confermato che Washington fornirà missili di difesa aerea Patriot all’Ucraina, con i costi sostenuti dalla Nato. Martedì 15 luglio, Trump ha poi aggiunto che alcuni sistemi Patriot provenienti dalla Germania sono già in viaggio verso l’Ucraina. Il ministro degli Esteri americano Marco Rubio ha parlato di «capacità disponibili in Europa che possono essere trasferite più rapidamente rispetto a quelle in fase di produzione» negli Stati Uniti.

Il generale Grynkewich ha detto di non sapere ancora quanti sistemi Patriot potranno essere resi disponibili per Kiev, ma «ci muoveremo con la massima celerità possibile» ha garantito. Dopo un incontro a Washington il 14 luglio tra il ministro della Difesa statunitense Pete Hegseth e l’omologo tedesco Boris Pistorius, la Germania ha dichiarato che una decisione sulla fornitura di due sistemi Patriot di produzione statunitense all’Ucraina potrebbe essere presa entro pochi giorni o settimane. Tuttavia, Pistorius ha precisato che la consegna effettiva potrebbe richiedere mesi.

La Germania ha già donato tre dei propri sistemi Patriot a Kiev, mantenendo in dotazione nove unità, un numero significativamente inferiore rispetto ai 36 posseduti al culmine della Guerra Fredda. Berlino si è inoltre offerta di acquistare sistemi Patriot dagli Stati Uniti per poi destinarli all’Ucraina. Parallelamente, la Germania sta acquisendo il sistema di difesa missilistica Arrow 3 da Israele per rafforzare le proprie difese in caso di un attacco russo all’Europa. Le prime unità del nuovo sistema dovrebbero essere consegnate entro la fine del 2025, in seguito a un accordo siglato con Gerusalemme quasi due anni fa.

Per l’Ucraina, il sistema Patriot, prodotto da Raytheon, rappresenta il mezzo più efficace per intercettare missili balistici e ipersonici lanciati dalla Russia. La notizia di nuove forniture è quindi accolta con favore da Kiev, che nelle ultime settimane ha registrato un intensificarsi dei bombardamenti russi. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito che, nell’ultima settimana, le forze russe hanno lanciato oltre 1.800 droni, più di 1.200 bombe aeree guidate e 83 missili di vario tipo contro città ucraine, uccidendo un gran numero di civili inermi: «i russi stanno intensificando il terrore contro città e comunità per intimorire sempre di più la nostra popolazione» ha denunciato Zelensky su X il 13 luglio, aggiungendo che però i droni intercettori ucraini hanno abbattuto centinaia di droni russi nell’ultima settimana. Zelensky ha dichiarato di essere in contatto con partner internazionali per incrementare l’uso di droni intercettori come risposta. «Dobbiamo neutralizzare questa minaccia per aprire la strada alla diplomazia il prima possibile» ha sottolineato, «contiamo su decisioni forti da parte degli Stati Uniti, dell’Europa, del G7 e di tutti i nostri partner». I negoziati tra Mosca e Kiev rimangono al momento bloccati. Mercoledì, il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Sergey Shoigu, ha dichiarato al quotidiano Kommersant: «Non dobbiamo dimenticare che la Nato rappresenta ancora una minaccia principale per la sicurezza nazionale della Russia».

 


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