Israele ha iniziato il ritiro da Gaza

di Redazione ETI
11 Ottobre 2025 0:46 Aggiornato: 11 Ottobre 2025 0:46

Israele ha completato la prima fase del ritiro dalla Striscia di Gaza, ed è entrato in vigore il cessate il fuoco che pone fine al conflitto con Hamas. Da qui inizia un conteggio di settantadue ore per la liberazione di tutti gli ostaggi, vivi e morti, ancora tenuti dal movimento islamista.

«A partire dalle ore 12:00, le truppe della Forza di difesa israeliana hanno iniziato a disporsi lungo le nuove linee operative aggiornate, in preparazione dell’accordo di cessate il fuoco e del ritorno degli ostaggi» ha annunciato l’esercito israeliano intorno alle 12:20 locali di ieri, venerdì 10 ottobre, precisando però: «Le forze del Comando Sud sono schierate nell’area e continueranno a eliminare qualsiasi minaccia immediata».
L’esercito israeliano si è ritirato su una linea concordata tra Israele e Hamas, definita durante i negoziati nella località egiziana di Sharm el-Sheikh, che comprende linea comprende la città di Rafah, punto nevralgico del conflitto.
Con questo ritiro parziale, Israele mantiene comunque il controllo del 53 per cento della Striscia di Gaza, secondo quanto riferito da un portavoce del primo ministro Benjamin Netanyahu.

«Con l’entrata in vigore del cessate il fuoco, dopo oltre due anni di operazioni intense a Gaza, l’Idf si prepara finalmente a ricevere i quarantotto ostaggi rimasti», si legge in un comunicato diffuso dall’esercito. «È un momento carico di emozione per il popolo di Israele e per i soldati dell’Idf, che in questi due anni hanno combattuto e operato con coraggio, determinazione e dedizione», ha dichiarato il portavoce militare, il generale Effie Defrin.

Giovedì, il governo israeliano aveva approvato la prima fase del cessate il fuoco. «Siamo di fronte a uno sviluppo di portata storica. Abbiamo combattuto negli ultimi due anni per conseguire i nostri obiettivi di guerra, e tra questi, il principale era riportare a casa tutti gli ostaggi — vivi e morti. Ora siamo vicini a raggiungere questo traguardo» aveva affermato Netanyahu durante la riunione di Gabinetto, per poi aggiungere: «Non avremmo potuto realizzare tutto questo senza l’aiuto straordinario del presidente Donald Trump e dei suoi collaboratori».

In cambio della liberazione degli ostaggi da parte di Hamas, secondo l’accordo Israele dovrebbe scarcerare oltre duemila prigionieri palestinesi, tra cui duecentocinquanta terroristi condannati all’ergastolo.

Donald Trump ha annunciato che si recherà in Medio Oriente domenica 13. Il presidente degli Stati Uniti è stato invitato a tenere un discorso al Parlamento israeliano, sarà il primo presidente degli Stati Uniti dopo George W. Bush a tenere un discorso ai parlamentari israeliani.


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