L’ambasciata di Israele in Sudafrica risponde (per le rime) a Ramaphosa

di Redazione ETI
3 Ottobre 2025 11:40 Aggiornato: 3 Ottobre 2025 12:41

L’ambasciata di Israele in Sudafrica ha scritto ieri su X in risposta all’attacco da parte del presidente del Sudafrica Cyril Ramaphosa dicendo: «Per i progressisti occidentali a bordo della Flottilla, Gaza era solo uno sfondo. La vera notizia, per loro, erano sé stessi. La Flottilla non ha mai avuto come scopo portare aiuti a Gaza: le navi potevano a malapena trasportare rifornimenti. È sempre stata una questione di spettacolo».

«Negli anni Settanta, i radicali occidentali si univano ai campi dell’Olp [Organizzazione per la Librazione della Palestina, un tempo la principale organizzazione terroristica palestinese, ndr] e persino ad attacchi terroristici. Oggi, gli attivisti partecipano a dirette su TikTok e sessioni di selfie. Questi attivisti – continua Israele – non si sono nemmeno preoccupati di confrontarsi con i palestinesi. Hanno ripetuto banali slogan ignorando le soluzioni concrete».

Di conseguenza, continua l’ambasciata israeliana in Sudafrica, «La flottiglia si è trasformata in un campo estivo per occidentali privilegiati e altri che si atteggiano a eroi della resistenza, sventolando bandiere palestinesi e imbracciando chitarre». Per Israele inoltre, gli attivisti della Flotilla non hanno affatto «sensibilizzato l’opinione pubblica su Gaza» ma hanno piuttosto «sfruttato Gaza per attirare attenzione su di sé». E allo stesso tempo erano «manipolati da Hamas, Iran, Hezbollah e altri» ed erano privi della «minima consapevolezza di come stessero venendo usati».

«Invece di chiedere soluzioni per Gaza, hanno messo in scena una performance narcisistica, fatta di hashtag e selfie anziché di proposte concrete» ha aggiunto Israele prima della bordata finale: «Un’ultima nota: la polizia israeliana ha cercato gli aiuti umanitari della Hamas-Sumud Flotilla per trasferirli pacificamente a Gaza. Il problema? Finora non ha trovato quasi nulla. Non è mai stata una questione di aiuti. È sempre stata una provocazione».


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