L’Iran, nonostante gli attacchi aerei di Stati Uniti e Israele del giugno scorso sui propri impianti nucleari, può arrivare a un livello di arricchimento dell’uranio al 90 per cento (soglia oltre la quale può essere usato per scopi militari) nel giro di settimane, non mesi o anni. A riferirlo è il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, citato dal quotidiano britannico The Times. «Teheran è ora molto ‘protettiva’ riguardo al suo uranio e non ha ancora permesso all’Aiea di visitare il materiale arricchito del governo, mentre invece sono riprese le ispezioni a siti nucleari, sospese a seguito degli attacchi di giugno», ha affermato Grossi. «L’uranio arricchito iraniano riceve una protezione 24 ore su 24 in quanto la leadership della Repubblica islamica teme che possa essere oggetto di un nuovo attacco», ha aggiunto Grossi. «Teheran ha ancora a disposizione diverse centrifughe (usate per separare uranio) e hanno stabilimenti in cui producono le parti tecniche di questi strumenti. Se volessero, sarebbe solo questione di tempo la ripresa dei loro piani sul nucleare», ha precisato il direttore generale dell’Aiea.
