La Polonia non esclude la possibilità di ospitare armi nucleari francesi sul proprio territorio. Lo ha dichiarato il presidente Karol Nawrocki in un’intervista alla emittente francese Lci: «Io ritengo che la Polonia debba partecipare al programma di condivisione nucleare». Nawrocki ha anche aggiunto che la Polonia «deve disporre di proprie capacità nucleari, sia energetiche e civili, sia militari».
In maggio, Francia e Polonia hanno sottoscritto un trattato militare che prevede un potenziamento della cooperazione nei settori della difesa e dell’energia nucleare. L’accordo contiene una vincolante clausola di difesa reciproca in caso di aggressione esterna. Fatto curioso, considerato che entrambe le nazioni già appartengono alla Nato.
Il patto, firmato da Emmanuel Macron e Donald Tusk, stabilisce quindi rapporto “speciale” in ambito militare e tecnologico fra Polonia e Francia. «Da oggi, Francia e Polonia potranno fare affidamento l’una sull’altra in ogni circostanza» ha detto Tusk ai giornalisti durante la cerimonia di firma. In precedenza, Tusk aveva osservato che l’intesa potrebbe consentire l’estensione anche all’Italia dell’ombrello nucleare francese, pur senza che il testo ne faccia menzione esplicita. A marzo, Macron aveva infatti espresso apertura all’ampliamento dell’ombrello nucleare francese per coprire altri Paesi europei, al fine di scoraggiare l’aggressività russa: «Ho deciso di aprire un dibattito strategico sulla tutela dei nostri alleati nel continente europeo mediante la nostra deterrenza [nucleare, ndr]», aveva dichiarato Macron in un discorso televisivo. Francia e Regno Unito sono gli unici due Stati europei dotati di arsenali nucleari propri.
Sull’eventualità che armi nucleari francesi vengano dislocate in Polonia Nawrocki ha risposto che «si tratta di una questione estremamente articolata», che in Polonia esiste senz’altro questa volontà ma che «potrebbe essere prematuro parlarne». Nawrocki ha pronunciato queste parole esattamente una settimana dopo l’abbattimento di diversi droni russi penetrati nello spazio aereo polacco., episodio che ha destato preoccupazione nelle capitali occidentali, e che ha spinto la Polonia a chiudere la frontiera con la Bielorussia, il principale alleato europeo di Mosca. Varsavia sostiene che l’incursione dei droni sia stata un attacco deliberato da parte della Russia, accusa che Mosca respinge.
Le ultime dichiarazioni di Nawrocki coincidono anche con l’ultimo giorno di esercitazioni condotte da Russia e Bielorussia, in cui hanno testato anche l’uso di armi nucleari. Diversi funzionari bielorussi, incluso il presidente Alexander Lukashenko, hanno in seguito confermato che un numero imprecisato di testate nucleari russe è già schierato in Bielorussia. Il mese scorso, Vladimir Putin ha annunciato che il sistema missilistico Oreshnik – equipaggiabile con testate nucleari – sarà consegnato alla Bielorussia entro fine anno.
Il “messaggio” di Putin alla Nato è tanto chiaro quanto sinistro, considerando che Polonia e Bielorussia condividono un confine di 400 chilometri. Da cui la reazione occidentale.
La notizia della nuova alleanza Francia-Polonia arriva infatti due settimane dopo che Donald Trump ha annunciato che gli Stati Uniti potrebbero rafforzare la propria presenza in Polonia – nonostante il “disimpegno” americano in Europa – impegnandosi a garantirne la difesa, nel corso di un incontro alla Casa Bianca sempre con Karol Nawrocki.
Nell’occasione Trump, ha descritto i rapporti tra Stati Uniti e Polonia «un legame straordinario». Trump ha invitato Nawrocki negli Stati Uniti pochi giorni dopo il suo insediamento all’inizio di agosto e ha poi interceduto affinché partecipasse a una telefonata con i leader europei sull’Ucraina, in sostituzione del suo “rivale”, il premier centrista Donald Tusk. Trump aveva ospitato Nawrocki alla Casa Bianca già a maggio, sostenendolo in un momento cruciale della campagna elettorale polacca. Nawrocki era poi riuscito a sconfiggere, un mese dopo, il candidato del partito europeista e centrista alleato di Tusk.
Il presidente degli Stati Uniti ha sempre manifestato particolare sostegno alla Polonia, plaudendone il ruolo di punta nell’aumento della spesa militare e riconoscendo l’importanza della sua delicatissima posizione geografica. La Polonia è un acquirente rilevante di forniture militari di fabbricazione statunitense, tra cui carri armati M1A2 Abrams, caccia F-35, elicotteri d’assalto Ah-64 Apache, missili Javelin e lanciarazzi Himars. Lo scorso giugno, Washington ha comunicato di aver concedesso a Varsavia una garanzia di prestito da 4 miliardi di dollari per ulteriori forniture militari.