Il ministro dell’Energia statunitense Chris Wright ha dichiarato che l’Unione Europea potrebbe eliminare il gas russo entro sei-dodici mesi, sostituendolo con gas naturale liquefatto americano. L’Ue sta preparando delle proposte finalizzate a eliminare le importazioni di petrolio e gas russi entro gennaio 2028, con un divieto sui contratti a breve termine che già partirà nel 2026. «Credo che si possa fare tutto entro un anno, forse sei mesi», dice Wright, sottolineando poi che si potrebbe «accelerare un po’. Non sarebbe male se i tempi venissero accelerati ulteriormente».
Ieri il commissario europeo dell’Energia, Dan Jorgensen, ha definito «inaccettabile» che l’Ue continui a importare energia da Mosca, ma ha anche sottolineato che “sganciarsi” completamente dal gas russo entro il 2028 è un’impresa ambiziosa. Nel frattempo il presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato che l’Ue sta valutando un’accelerazione dell’eliminazione dei combustibili fossili russi nell’ambito di nuove sanzioni contro la Russia, senza però specificare come Bruxelles intenda procedere a riguardo. Secondo i dati ufficiali Ue l’Europa acquisterà circa il 13% del gas dalla Russia quest’anno, il 45% in meno rispetto al 2022, quando la Russia ha invaso l’Ucraina.
La responsabile energetica di Rabobank, Florence Schmit, ha spiegato che eliminare più rapidamente il gas russo è fattibile, ma solo se Washington interviene per assicurare che gli esportatori statunitensi di Gnl reindirizzino le forniture verso l’Europa, distogliendole da altri mercati. «Un’eliminazione anticipata sarebbe possibile con un adeguato intervento governativo e prezzi di mercato più elevati».