Trump condanna l’attacco di Israele in Qatar ma plaude al colpo inferto a Hamas

di Redazione ETI
10 Settembre 2025 10:49 Aggiornato: 10 Settembre 2025 10:49

Poco dopo l’operazione, Hamas ha diffuso una nota in cui affermava che cinque dei suoi dirigenti erano stati uccisi: Jihad Labbad, Hammam Al-Hayya, Abdullah Abdul Wahid, Moamen Hassouna e Ahmed Al-Mamluk. Hamas ha dichiarato che nell’attacco è rimasto ucciso anche un militare qatariota, identificato come il caporale Badr Al-Hamidi.

Da anni, Hamas mantiene un ufficio a Doha, lontano dalla zona calda della Striscia di Gaza. Il governo qatariota non considera Hamas un’organizzazione terroristica e la ospita nella sua capitale Doha. Nel corso del conflitto in atto nella Striscia di Gaza, il governo qatariota si è offerto di contribuire alla mediazione dei negoziati tra Hamas e Israele, come Egitto e Stati Uniti.
In un post su Truth Trump ha criticato l’attacco dicendo che è stato Benjamin Netanyahu a decidere di attaccare Doha: «Bombardare unilateralmente il territorio del Qatar, una nazione sovrana e stretto alleato degli Stati Uniti, che sta lavorando duramente e con coraggio prendendo rischi con noi per mediare la pace, non favorisce gli obiettivi di Israele o dell’America», ha scritto Trump. «Tuttavia, eliminare Hamas, che ha tratto profitto dalla miseria di chi vive a Gaza, è un obiettivo condivisibile».

Il Qatar si trova tra due fuochi: da un lato ospita i dirigenti di un’organizzazione terroristica avversaria di Israele (e finanziata da potenze che vogliono “l’annientamento” di Israele e non solo), dall’altro è un alleato dell’America e svolge un ruolo strategico molto importante nell’ospitare basi militari statunitensi. Netanyahu ha rilasciato una propria dichiarazione, affermando che Israele è l’unico responsabile dell’attacco.
Nel suo post su Truth, Trump ha detto che, avendo ricevuto in anticipo la notizia dell’attacco israeliano, aveva immediatamente ordinato all’inviato presidenziale speciale Steve Witkoff  di «informare i qatarioti dell’imminente attacco, cosa che ha fatto. Ma, purtroppo, era troppo tardi per fermare l’attacco». Trump ha aggiunto di aver in seguito garantito al Qatar «che una cosa del genere non accadrà più».

L’attacco israeliano su Doha arriva poco dopo che rappresentanti statunitensi hanno trasmesso l’ultima proposta dell’amministrazione Trump per porre fine al conflitto a Gaza. In un post del 7 settembre su Truth, Trump ha detto che Israele aveva già accettato i suoi termini, e ora toccava a Hamas fare lo stesso, ma i termini specifici dell’ultima proposta dell’amministrazione Trump non sono stati resi pubblici. Hamas aveva risposto con una nota affermando di rimanere aperta al cessate il fuoco permanente a Gaza, al ritiro completo delle forze israeliane, all’ingresso incondizionato di aiuti umanitari e a uno scambio di prigionieri. Condizioni in buona parte opposte a quelle dettate da Netanyahu, che ha chiesto a Hamas di liberare tutti gli ostaggi e di arrendersi immediatamente e in blocco, prima di venire annientata dall’esercito israeliano. Hamas non ha obbedito all’ultimatum di Netanyahu (ovviamente) e Israele sta procedendo all’eliminazione fisica dei suoi esponenti. Ovunque si trovino.

A seguito dell’attacco di martedì a Doha, Hamas ha rilasciato una nuova dichiarazione, sostenendo che Netanyahu non vuole seriamente raggiungere un accordo: «Colpire la delegazione negoziale, mentre sta discutendo l’ultima proposta del presidente statunitense Donald Trump, conferma al di là di ogni dubbio che Netanyahu e il suo governo non vogliono raggiungere alcun accordo». Anche il portavoce del ministero degli Esteri qatariota, Majed Al-Ansari, ha condannato l’attacco: «Questo assalto criminale costituisce una flagrante violazione di tutte le leggi e norme internazionali, e rappresenta una seria minaccia alla sicurezza e alla incolumità dei qatarioti e dei residenti in Qatar», ha scritto in un comunicato stampa condiviso su X. Il ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita ha rilasciato una dichiarazione in cui definisce l’attacco un atto di «brutale aggressione» e una «flagrante violazione della sovranità dello Stato del Qatar». Anche re Abdullah II di Giordania ha espresso la massima solidarietà al Qatar. In Occidente, Keir Starmer, Mark Carney e Emmanuel Macron hanno rilasciato dichiarazioni in condanna dell’attacco.


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