Lai critica culto della personalità dei leader autoritari dopo Parata della Vittoria a Pechino

di Agenzia Nova
3 Settembre 2025 14:07 Aggiornato: 3 Settembre 2025 14:07

Il presidente di Taiwan, Lai Ching-te, ha mosso una pubblica critica al «culto della personalità dei leader autoritari» e alle «reti di polizia segrete» in un messaggio pubblicato sui social network in occasione della Giornata delle forze armate. Le dichiarazioni fanno seguito alla grande parata militare tenuta a Pechino in occasione della Giornata della vittoria, che hanno visto il presidente cinese Xi Jinping affiancato dai leader di Russia e Corea del Nord, Vladimir Putin e Kim Jong-un, commemorare l’80mo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale. Pur senza menzionare esplicitamente la parata, Lai ha scritto su Facebook che «la definizione di fascismo è ampia. Include un nazionalismo estremo, la ricerca di un’illusoria rinascita di grande nazione, un intenso controllo del discorso interno, la soppressione della diversità sociale, l’istituzione di reti di polizia segrete e palesi culti della personalità attorno a leader autoritari». Taiwan, rivendicata dalla Cina come «parte inalienabile» del suo territorio, ha ripetutamente accusato Pechino di aver promosso una visione distorta della Seconda guerra mondiale, dal momento che fu il governo della Repubblica di Cina – che riparò a Taiwan nel 1949, dopo la sconfitta nella guerra civile con i comunisti di Mao Zedong – a combattere al fianco degli Alleati. Nel messaggio, Lai ha affermato che fu il generale repubblicano Hsu Yung-chang a firmare la resa del Giappone per conto della Cina, definendo «gratificante» il fatto che da allora tutte le ex potenze dell’Asse siano diventate democrazie.


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