TotalEnergies e Siemens sollecitano i governi europei affinché si attivino per far abolire a Bruxelles una delle principali leggi dell’Ue in materia di sostenibilità, nel tentativo di recuperare la competitività persa a causa di normative improntate a impostazioni ideologiche che, nella realtà, si stanno rivelando autodistruttive. A rivelarlo è Reuters.
L’amministratore delegato di TotalEnergies, Patrick Pouyanné, e il suo omologo Siemens, Roland Busch, hanno indirizzato la lettera ai rispettivamente al presidente francese Emmanuel Macron e al cancelliere tedesco Friedrich Merz, a nome di altre quarantasei imprese europee.
Secondo quanto riportato da Reuters, la lettera, datata 6 ottobre 2025, chiede l’abolizione di tali norme spiegando che rappresenterebbe «un segnale chiaro e simbolico per le imprese europee e internazionali, a dimostrazione del reale impegno dei governi e della Commissione nel ristabilire la competitività in Europa».
Siemens ha precisato che la lettera richiama la necessità per i governi europei di riformare ambiti come il diritto della concorrenza e di ridurre il peso della regolamentazione. «La competitività globale dell’Europa richiede un deciso cambio di rotta rispetto all’eccesso di regolamentazione, in tutti i settori», recita il testo della lettera inviata a Merz dalla Siemens, secondo cui la proposta di abrogare le norme sulla sostenibilità è «un esempio concreto di come si possano compiere passi significativi per ridurre la burocrazia».
La direttiva europea da cui origina il pacchetto di norme in materia di sostenibilità aziendale – adottata fra l’altro lo scorso anno – impone alle imprese di affrontare e correggere eventuali violazioni dei diritti umani o danni ambientali nelle proprie filiere produttive, con la previsione di sanzioni fino al 5% del fatturato globale in caso di inadempienza. Questo provvedimento è divenuto uno dei punti politicamente più controversi della cosiddetta “agenda green” europea. Bruxelles è attualmente impegnata in negoziati per semplificarne l’applicazione alle imprese europee, dopo le forti resistenze di Germania e Francia (ma non dell’Italia) a cui si sono aggiunte quelle di Stati Uniti, Qatar e di varie multinazionali, tra cui ExxonMobil.
Ma la richiesta di Siemens e TotalEnergies di eliminare integralmente la normativa va ben oltre i piani di timido ridimensionamento attualmente in discussione tra Bruxelles e gli Stati membri. L’allarme lanciato dalle aziende francesi e tedesche, d’altra parte, è chiaro: l’ideologia “green” sta uccidendo l’economia europea.