Onde radio per risvegliare l’olfatto

di redazione eti/George Citroner
29 Agosto 2025 13:00 Aggiornato: 29 Agosto 2025 13:00

Un’innovativa ricerca condotta in Corea del Sud dimostra che un trattamento di cinque minuti con onde radio può migliorare, almeno temporaneamente, la capacità di percepire fragranze, come il profumo delle rose o l’aroma di un caffè mattutino. Si tratta della prima sperimentazione che utilizza onde elettromagnetiche per potenziare la percezione olfattiva, aprendo nuove prospettive per trattare l’anosmia, la perdita dell’olfatto dovuta a invecchiamento, traumi o morbo di Parkinson.
La perdita dell’olfatto rappresenta un problema che va oltre la semplice incapacità di apprezzare il cibo. Influisce sulla sicurezza personale impedendo di sentire fumo, fughe di gas o alimenti avariati, e può provocare isolamento sociale, ansia o depressione. Le terapie attuali, come spray steroidei o allenamento con fragranze intense, offrono benefici limitati, specialmente per chi ha subito traumi cranici o soffre di patologie neurodegenerative.

Il trattamento, descritto su Apl Bioengineering, non è invasivo e utilizza onde radio a 2,45 gigahertz, la stessa frequenza dei forni a microonde, dirette attraverso la fronte per stimolare i nervi del bulbo olfattivo, responsabile della percezione degli odori. Senza necessità di farmaci o interventi chirurgici, un’antenna radio posizionata vicino alla fronte, senza contatto diretto, ha permesso di raggiungere questi nervi in profondità nel cervello. Nei test, volontari con olfatto normale hanno utilizzato 16 dispositivi “Sniffin’ Sticks”, bastoncini olfattivi che rilasciano fragranze leggere, come alcol diluito o note fruttate, a concentrazioni crescenti. Prima della stimolazione, i partecipanti rilevavano odori in media in 7-12 dispositivi; dopo il trattamento, la sensibilità è aumentata a 15,88, con fragranze percepite in quasi tutti i 16 dispositivi, un risultato vicino all’eccellenza. L’effetto, ottenuto con una stimolazione di 15 watt, è durato circa una settimana, segnando un primato nell’uso di onde radio senza contatto fisico per potenziare l’olfatto.

La tecnica potrebbe rivelarsi utile non solo per chi soffre di anosmia, ma anche per professionisti come profumieri, chef o degustatori di caffè, che dipendono da distinzioni olfattive sottili. Yongwoo Jang, professore di Farmacologia all’Università Hanyang di Seul e autore della ricerca, ha sottolineato la sicurezza del metodo, che non causa surriscaldamento della pelle né discomfort. Il suo team sta sviluppando un dispositivo più preciso per una stimolazione mirata, con l’obiettivo di completare studi clinici su pazienti con disfunzioni olfattive entro la fine dell’anno prossimo e condividere i risultati all’inizio del 2026. Nonostante i progressi, specialisti del settore invitano alla cautela, rilevando lacune nella metodologia, come la carenza di dettagli sulla replicabilità dei dati e sull’uso di una randomizzazione adeguata per evitare distorsioni. Condotto su soggetti sani, lo studio non dimostra ancora benefici concreti per chi ha perso l’olfatto. Pertanto, ulteriori indagini, soprattutto sulla sicurezza a breve e lungo termine, sono indispensabili per garantire che il trattamento non comporti rischi superiori all’anosmia stessa.

Le informazioni e le opinioni contenute in questo articolo non costituiscono parere medico. Si consiglia di confrontarsi sul tema col proprio medico curante e/o con specialisti qualificati.


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