La sauna replica diversi vantaggi dell’esercizio fisico

di Redazione ETI/Mary West
28 Agosto 2025 15:28 Aggiornato: 28 Agosto 2025 15:28

Da secoli, i trattamenti termici promuovono il benessere: già nel V secolo placavano le convulsioni, mentre nel XIX secolo lenivano disturbi psichiatrici. Grazie ai progressi tecnologici, gli scienziati possono oggi analizzare con precisione i benefici di questa pratica. Recenti studi dimostrano che l’esposizione al calore può replicare alcuni effetti dell’attività fisica, rappresentando un valido complemento per chi non può o non vuole praticare esercizio, pur senza eguagliarne i vantaggi complessivi.

Uno studio condotto dall’ateneo statunitense dell’Oregon, pubblicato sull’American Journal of Physiology, ha esplorato gli effetti di bagni caldi e saune, suddividendo i partecipanti in tre gruppi: immersione in acqua calda, sauna tradizionale e sauna a infrarossi lontani. La perdita di sudore è stata misurata pesando i volontari prima e dopo ogni sessione, mentre gli effetti su cuore e sistema immunitario sono stati valutati tramite analisi del sangue, frequenza cardiaca, pressione arteriosa e gittata cardiaca. Secondo i ricercatori, l’aumento della temperatura corporea, se indotto con costanza attraverso idromassaggi o saune, favorisce il benessere, influenzando frequenza cardiaca, sudorazione e circolazione sanguigna in modo analogo a un’attività aerobica di intensità lieve o moderata. L’esposizione al calore eleva infatti la temperatura corporea e cutanea, stimolando la sudorazione e la dilatazione dei vasi sanguigni per regolare il calore. Questo processo può raddoppiare la gittata cardiaca rispetto al riposo, replicando le risposte cardiovascolari di un esercizio moderato. In parallelo, ogni sessione di trattamento termico induce un temporaneo aumento dell’infiammazione, attivando una risposta antinfiammatoria che riduce l’infiammazione cronica di basso grado, migliorando la salute cardiovascolare e metabolica. Come sottolineano gli esperti, la termoterapia è un’integrazione efficace per chi non può dedicarsi all’attività fisica.

Prima di esplorarne i benefici specifici, è opportuno considerare le cautele necessarie. La pratica non è adatta a tutti: chi soffre di malattia coronarica instabile, infarto recente, ipertensione non controllata, gravi patologie valvolari, infezioni attive, febbre, orticaria o ipotensione ortostatica dovrebbe astenersi. È fondamentale consultare un medico prima di iniziare e interrompere la sessione in caso di malessere. Il consumo di alcol è sconsigliato, poiché può abbassare la pressione arteriosa, causando complicazioni cardiache. Si raccomanda di iniziare con sessioni di 10 minuti in una sauna finlandese, aumentando gradualmente fino a 20 o 30 minuti, con una frequenza da quattro a sette sedute settimanali.

Le alternative per i trattamenti termici, come idromassaggi e saune tradizionali o a infrarossi, si adattano a diverse esigenze. Una revisione pubblicata su Temperature: Multidisciplinary Biomedical Journal evidenzia che le saune secche abbassano la pressione arteriosa e alleviano sintomi di patologie come la broncopneumopatia cronica ostruttiva, la depressione lieve, la fibromialgia e la stanchezza cronica. L’idroterapia, come i bagni di vapore, aiuta a gestire insufficienza cardiaca, infarto, asma, obesità, artrite e ansia. Le saune finlandesi, in particolare, favoriscono la prevenzione di malattie cardiovascolari, come ictus e ipertensione, oltre che di disturbi psicotici e patologie polmonari, riducendo la mortalità generale. Questi effetti positivi derivano dalle proprietà antiossidanti, protettive e antinfiammatorie del calore, unite al miglioramento delle funzioni immunitarie, cardiovascolari e neuroendocrine. Per di più, i trattamenti termici proteggono la salute cerebrale. Una revisione pubblicata su Frontiers in Physiology indica che il calore può favorire chi soffre di patologie neurodegenerative, legate all’aggregazione di proteine danneggiate nel cervello. Stimolando l’espressione delle proteine da shock termico, riduce gli effetti tossici di queste aggregazioni, migliorando la funzione neuromuscolare. Inoltre, incrementa il flusso sanguigno cerebrale e i marcatori di salute metabolica, potendo così rallentare la progressione di malattie come Alzheimer e Parkinson.

Nel campo sportivo, l’esposizione al calore ottimizza le prestazioni. Il riscaldamento pre-esercizio prepara muscoli e corpo, ma un lungo intervallo prima dell’attività fisica può ridurne la temperatura, compromettendo i risultati. Una meta-analisi di sette studi clinici rivela che indumenti riscaldati, usati in questo intervallo, limitano il calo della temperatura muscolare, incrementando la potenza di picco. Gli effetti sulla temperatura corporea, pur positivi, richiedono ulteriori approfondimenti.

In sintesi, pur non sostituendo l’attività fisica, i trattamenti termici rappresentano una soluzione efficace per integrare una routine di benessere, offrendo miglioramenti significativi per la salute cardiovascolare, cerebrale e metabolica, a patto di essere praticati con cautela e sotto supervisione medica.

Le informazioni e le opinioni contenute in questo articolo non costituiscono parere medico. Si consiglia di confrontarsi sul tema col proprio medico curante e/o con specialisti qualificati.


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