Il regime cinese vuole decidere anche la reincarnazione del Dalai Lama

di redazione eti/Reuters
6 Agosto 2025 15:24 Aggiornato: 6 Agosto 2025 15:24

Secondo quanto dichiarato da un funzionario del comitato del Partito comunista cinese per il Tibet, la nomina del prossimo Dalai Lama sarà decisa dal Partito stesso, ignorando le indicazioni dell’attuale leader spirituale. La dittatura cinese – da quando ha occupato il Tibet nel 1950 – considera il Dalai Lama un “separatista” e mira a porre il buddismo tibetano sotto il proprio controllo (analogamente a come ha fatto con i cattolici cinesi “ufficiali”). Ma la carismatica figura del novantenne Dalai Lama – che per tutta la vita ha resistito, pacificamente, alla brutale dittatura comunista – e il suo vasto seguito in tutto il pianeta, rappresentano un ostacolo all’obiettivo del Pcc di distruggere il buddismo tibetano.

In occasione del suo novantesimo compleanno, lo scorso mese, il Dalai Lama aveva assicurato ai fedeli che si sarebbe reincarnato e che un’istituzione senza scopo di lucro da lui istituita avrebbe avuto l’esclusiva autorità per individuare la sua reincarnazione. Tuttavia, Gama Cedain, vice segretario del comitato del Pcc in Tibet, ha affermato che la reincarnazione sarà individuata attraverso un processo interno, soggetto all’approvazione del governo centrale. «Il governo centrale ha l’ultima parola indiscutibile sulla reincarnazione del Dalai Lama» ha detto l’emissario del regime durante una conferenza stampa dedicata allo sviluppo socioeconomico del Tibet, affermando poi che questo principio è rispettato dai devoti e che la procedura adottata dal governo segue i rigorosi rituali religiosi e le tradizioni storiche legate alla reincarnazione dei budda viventi. «La reincarnazione non è mai stata decisa dallo stesso Dalai Lama» ha aggiunto l’inviato di Pechino, naturalmente senza spiegare le basi del suo ragionamento. Il regime comunista cinese, insomma, “forte” del suo ateismo marxista (del quale andava profondamente fiero l’ormai defunto dittatore Jiang Zemin) si arroga anche il diritto di deliberare in materie religiose della massima delicatezza, quali la reincarnazione della guida spirituale di una delle maggiori religioni al mondo.

Tenzin Gyatso, nato il 6 luglio 1935, è attualmente il quattordicesimo Dalai Lama del buddismo tibetano e ha dichiarato che la sua reincarnazione nascerà al di fuori della Cina, naturalmente escludendo ogni ruolo della dittatura comunista cinese nella scelta del suo successore.


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