Le diete a base vegetale stanno guadagnando sempre più popolarità, ma una recente ricerca indica che chi segue un regime vegano potrebbe non beneficiare di un importante effetto stabilizzante sulla glicemia legato al consumo di latticini. L’inclusione di prodotti caseari nella dieta sembra garantire livelli di zucchero nel sangue più costanti rispetto a un’alimentazione esclusivamente vegetale.
Uno studio clinico della durata di due settimane, pubblicato di recente su Clinical Nutrition, ha coinvolto 30 adulti sani, suddivisi in due gruppi: uno ha adottato una dieta vegetariana che includeva latticini, l’altro una dieta vegana composta esclusivamente da alimenti vegetali. Il gruppo vegetariano ha mostrato una maggiore riduzione del grasso corporeo, mentre il gruppo vegano ha registrato una perdita di peso più significativa.
Le analisi del sangue hanno evidenziato differenze rilevanti tra i due gruppi. Nei partecipanti che consumavano latticini sono stati riscontrati livelli più elevati di acetil-L-carnitina, una molecola che facilita l’uso dei grassi come fonte di energia per le cellule e riduce i danni causati da un’elevata glicemia. Questo fenomeno potrebbe spiegare la maggiore stabilità dei livelli di zucchero nel sangue. Al contrario, chi seguiva la dieta vegana presentava un aumento di fenilalanina dopo i pasti, una sostanza che, in eccesso, può compromettere la capacità dell’organismo di regolare efficacemente il glucosio.
Per monitorare le variazioni della glicemia, tutti i partecipanti hanno utilizzato dispositivi per il monitoraggio continuo del glucosio per 14 giorni, fornendo dati precisi sulle fluttuazioni giornaliere in entrambi i regimi alimentari. In un sottogruppo di 13 persone, sono stati raccolti campioni di sangue a digiuno e dopo i pasti nei giorni 1 e 15, per analizzare i metaboliti, ovvero piccole molecole prodotte durante il metabolismo che offrono indicazioni su come l’organismo elabora i nutrienti.
Lo studio ha mantenuto costanti variabili come l’apporto calorico, proteico e di carboidrati. Il gruppo con latticini consumava circa 558 grammi di prodotti caseari al giorno, principalmente latte, con piccole quantità di yogurt e formaggio, mentre il gruppo vegano utilizzava alternative vegetali come latte di soia e tofu.
Tenendo conto di fattori come età, sesso, peso corporeo e livelli glicemici iniziali, è emerso che i partecipanti alla dieta latto-vegetariana mantenevano livelli medi di glucosio più bassi rispetto a quelli della dieta vegana. Entrambi i gruppi hanno registrato un iniziale aumento della glicemia, ma nel gruppo latto-vegetariano questa tendenza ha iniziato a ridursi dal settimo giorno, mentre nel gruppo vegano i livelli di glucosio continuavano ad aumentare. Inoltre, il gruppo vegano ha mostrato più episodi di iperglicemia in quasi tutti i giorni.
Questi risultati potrebbero chiarire i dati di studi epidemiologici precedenti, che evidenziano tassi inferiori di diabete di tipo 2 tra chi consuma regolarmente latticini. I latticini sembrano favorire il controllo glicemico grazie a composti bioattivi come l’acetil-L-carnitina, che migliora la sensibilità all’insulina e rende le cellule più responsive, supportando la regolazione della glicemia.
Per chi non consuma latticini, come i vegani o le persone intolleranti al lattosio, è possibile puntare su opzioni ricche di vitamina D, prive di zuccheri aggiunti e con colture attive, come yogurt o kefir, meglio se fermentati in casa. L’importanza di questi risultati è particolarmente rilevante in contesti come l’India, che registra il secondo più alto numero di persone con diabete al mondo.
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