Trump: Zelensky non deve colpire Mosca

di redazione eti/Bill Pan
16 Luglio 2025 11:26 Aggiornato: 16 Luglio 2025 13:51

Donald Trump ha detto che Kiev non deve colpire Mosca, smentendo le indiscrezioni secondo cui avrebbe sollecitato, in privato, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a sparare i missili forniti dagli Stati Uniti contro la capitale russa. Alla richiesta di chiarimenti, in merito all’eventuale fornitura di missili a lungo raggio in grado di colpire il territorio russo, il presidente statunitense ha esplicitamente escluso tale ipotesi. In passato, l’amministrazione Biden aveva consegnato a Kiev alcuni missili Atacms vietandone però l’utilizzo contro obiettivi in territorio russo fino alla fine del 2024, e Trump si era già espresso in favore di tale restrizione. Trump ha poi ribadito di non sostenere alcuna delle parti in conflitto, commentando: «io sto dalla parte dell’umanità».

La dichiarazione arriva all’indomani delle rivelazioni del Financial Times, secondo cui, nel corso di una recente telefonata Trump avrebbe chiesto a Zelensky se Kiev fosse in grado di colpire Mosca o San Pietroburgo, qualora ricevesse l’equipaggiamento militare necessario dagli Stati Uniti. Secondo fonti citate dalla testata britannica, il leader ucraino avrebbe risposto che simili operazioni sarebbero possibili solo con armi adeguate. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha definito l’articolo «completamente estrapolato dal contesto», spiegando che il presidente americano si era limitato a porre una domanda, e che il suo obiettivo rimane quello di «mettere fine alla guerra».

Il 14 luglio, il presidente Trump ha annunciato alla Casa Bianca, insieme al Segretario generale della Nato Mark Rutte, un nuovo piano volto a rafforzare l’asse euroatlantico, oltre all’intenzione di imporre dazi del 100 per cento alla Russia e ai suoi partner commerciali, qualora non si giungesse a un accordo di pace entro breve tempo.

Il Cremlino ha reagito con cautela, definendo «serie» le dichiarazioni di Trump e riservandosi del tempo per valutarne le implicazioni. Su posizioni diverse l’ex presidente russo Dmitry Medvedev, fedelissimo di Putin, secondo il quale la Russia non sarebbe affatto preoccupata. In un post pubblicato sulla piattaforma X, ha liquidato le parole di Trump come un’uscita teatrale: «Trump ha lanciato un ultimatum teatrale al Cremlino. Il mondo ha tremato, aspettandosi le conseguenze. L’Europa bellicosa è rimasta delusa. Alla Russia non importa nulla».


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