Si è conclusa venerdì 11 luglio in Malesia una conferenza economica multilaterale della durata di cinque giorni, nell’ambito del vertice dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico. Gli incontri si sono concentrati sul rafforzamento della cooperazione tra Stati e sul consolidamento dei legami economici nella regione. La conferenza ha offerto l’opportunità di rilanciare il ruolo dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico come piattaforma di confronto multilaterale, non solo tra i dieci membri ufficiali, ma anche tra le 57 nazioni che hanno scelto di collaborare con il blocco.
Al termine dei lavori, il ministro degli Esteri malese Mohamad bin Hasam ha posto l’accento sulla necessità di affrontare le divergenze in maniera costruttiva, individuando nella stabilità e nella prosperità della regione gli obiettivi prioritari. Un messaggio che, pur nella sua forma diplomatica, rispecchia il tentativo di mantenere l’Asean come spazio di mediazione tra interessi divergenti e attori regionali spesso in competizione.
La delegazione statunitense, guidata dal ministro degli Esteri Marco Rubio, ha espresso apprezzamento per il forum, definendolo un’occasione «straordinaria», incentrata su inclusività e sostenibilità. Gli Stati Uniti hanno ribadito l’impegno a mantenere la propria posizione di principale investitore estero nella regione, confermando anche la volontà di rafforzare i legami bilaterali esistenti. Rubio ha richiamato in particolare il rapporto diplomatico con il Vietnam, che dura da oltre trent’anni e ha conosciuto, secondo quanto riferito, un netto miglioramento nel tempo. Gli Stati Uniti – ha affermato – intendono proseguire sulla strada della cooperazione reciproca, senza rinunciare ai legami di difesa e alle relazioni economiche in atto. È stato inoltre ricordato che molti cittadini statunitensi risiedono in aree del Pacifico, tra cui le Hawaii, a dimostrazione dell’interesse diretto del Paese per la stabilità della regione.
Nel corso del vertice è stato inoltre firmato un memorandum d’intesa tra Stati Uniti e Malesia sullo sviluppo del nucleare civile. Ulteriori accordi con altri Stati sono attualmente in fase di negoziazione e potrebbero riguardare anche ambiti legati alla difesa e alla sicurezza nazionale. Secondo quanto riferito, i dettagli saranno resi noti nelle prossime settimane.
I rappresentanti dei dieci Paesi membri dell’Associazione hanno espresso sostegno per il piano ventennale adottato dal gruppo all’inizio dell’anno. Tra i temi discussi, anche l’aumento delle attività criminali informatiche ai danni di cittadini e imprese. È stata dunque condivisa la necessità di contrastare questi fenomeni, considerati una minaccia per lo sviluppo economico digitale. È stato evidenziato, in particolare, il bisogno di piattaforme digitali sicure, protette da attacchi di criminali informatici e da possibili interferenze statali. Un ulteriore incontro tra i leader del vertice, previsto per ottobre, potrebbe produrre ulteriori risultati in tale ambito.
Non meno rilevanti sono state le riflessioni sull’assetto commerciale internazionale. Interpellato sull’impatto dei dazi introdotti dagli Stati Uniti, Rubio ha spiegato che le nuove misure doganali introdotte dall’amministrazione Trump sono di portata planetaria, e non mirano a colpire un singolo Paese, ma a riequilibrare un disavanzo commerciale insostenibile e generatosi in modo “ingiusto”, ribadendo comunque la volontà di Washington di concludere accordi specifici anche successivamente all’entrata in vigore dei dazi, prevista per il primo agosto 2025.
Nel corso del vertice si è inoltre tenuto un incontro bilaterale tra Rubio e il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, il primo confronto diretto tra rappresentanti di alto livello dei due Paesi dall’inizio del secondo mandato del presidente Trump. Secondo quanto dichiarato da Rubio, vi sarebbero «alte probabilità» di un imminente incontro tra il presidente statunitense e il leader cinese Xi Jinping.