Andrew Yang, avvocato, imprenditore, commentatore Cnn, ha ieri pubblicamente appoggiato Elon Musk e il suo neonato Partito America. Yang, attivista politico di “area progressista” attualmente impegnato per il superamento del bipartitismo americano, è nato nel 1975 nello Stato di New York (ed è quindi eleggibile alla Casa Bianca) da genitori emigrati da Taiwan, e in passato si è candidato senza successo alle primarie del 202o del partito democratico, perdendo a favore di Joe Biden. Nel 2021 ha perso anche le primarie democratiche per l’elezione a sindaco di New York.
Yang, fondatore del movimento indipendente Partito Avanti, ha dichiarato in un’intervista rilasciata il 7 luglio a Politico di essere «in contatto» con Musk e il suo staff per discutere della nuova formazione politica: «Mi entusiasma chiunque voglia superare il duopolio – ha affermato – E sono disponibile a indicare quale potrebbe essere il percorso». Lo stesso giorno, Yang ha espresso pubblicamente il proprio appoggio anche su X («Se serve a rompere il duopolio, io lo sostengo pienamente») rilanciando un post del Partito Avanti che incoraggiava la nascita di nuovi movimenti capaci di ampliare l’offerta politica.
«Accogliamo con favore la crescente consapevolezza che il sistema bipartitico non funziona e che la maggioranza degli americani desidera più scelta e maggiore responsabilità» si legge nel comunicato, secondo cui i movimenti nati “dall’alto” tenderebbero a non durare, mentre quelli sostenuti da una spinta popolare dal basso avrebbero maggiori probabilità di consolidarsi. In America, da sempre, “esistono” solo due partiti.
Anche Musk dal canto suo, ha adottato un approccio orientato alla partecipazione dal basso, tecnicamente populista, proponendo l’idea di un terzo partito attraverso un sondaggio rivolto ai propri utenti: il 4 luglio ha chiesto se gli statunitensi volessero «l’indipendenza» da quello che Musk definisce il «sistema dei due partiti» e se fosse opportuno fondare il suo Partito America, e oltre il 65 per cento dei partecipanti si è espresso a favore, portando Musk ad annunciare la nascita del partito già il giorno successivo, per «restituire la libertà» ai cittadini americani.
Successivamente, Musk ha delineato una strategia iniziale centrata sulla conquista di un numero limitato di seggi in Parlamento, con l’ambizioso obiettivo di impedire a democratici e repubblicani di ottenere una maggioranza assoluta e, soprattutto, di fare da ago della bilancia della politica americana, sempre per garantire che le leggi riflettano «l’autentica volontà del popolo», dice Musk.
Il Partito America non ha ancora un programma strutturato. Le dichiarazioni pubbliche di Musk fanno riferimento alla necessità di ridurre la spesa pubblica e il debito federale. Elon Musk, essendo nato in Sudafrica non può candidarsi alla presidenza, per cui non si sa chi potrebbe essere un eventuale candidato alla presidenza (forse Yang?) ma appare molto verosimile che Musk in quel contesto ambisca ritagliare per se stesso il ruolo di king maker.