Donald Trump, ha esortato di nuovo gli abitanti di Teheran a lasciare immediatamente la città, dicendo che il rifiuto di Teheran di negoziare un accordo sul disarmo nucleare potrebbe condurre il Paese verso una catastrofe: «L’Iran avrebbe dovuto accettare l’accordo che gli avevo proposto. Che peccato, e che spreco di vite umane! Lo dico chiaro e tondo: l’Iran non può avere armi nucleari. L’ho ripetuto mille volte» ha scritto sui social Trump, aggiungendo poi: «Tutti devono evacuare Teheran immediatamente!». In quest’ultimo messaggio, il tono – inusuale per uno come Donald Trump, che tende sempre a voler tenere i aperti canali di dialogo – non è più quello dell’appello ma piuttosto della rassegnazione. I colloqui sul programma nucleare di Teheran, previsti tra Iran e Stati Uniti in Oman sono stati annullati dopo che Teheran ha dichiarato che il dialogo non ha più senso, dopo gli attacchi militari israeliani.
Poche ore prima degli attacchi israeliani, Trump aveva dichiarato che un accordo sembrava «piuttosto vicino» e aveva aggiunto: «Finché credo che si possa raggiungere un’intesa, non voglio che Israele intervenga». Parlando lunedì ai giornalisti, il presidente americano ha poi aggiunto che l’Iran ha impiegato troppo tempo: Ora «vorrebbero negoziare – ha detto – ma avrebbero dovuto farlo prima» C’erano sessanta giorni, di tempo, ha poi puntualizzato Trump, e «al sessantunesimo giorno io ho detto: “Non c’è nessun accordo”».
Nei suoi precedenti interventi, il presidente degli Stati Uniti aveva più volte sollecitato l’Iran ad abbandonare ogni ambizione nucleari e a tornare al tavolo dei negoziati, avvertendo che ulteriori ritardi potevano segnare la fine del regime, e non solo: «L’Iran deve accettare un accordo, prima che non rimanga più nulla, e salvare ciò che un tempo era noto come l’Impero iraniano» aveva infatti dichiarato su Truth.
Poco dopo l’avvertimento di Trump, la stampa iraniana ha riferito di esplosioni e di un’intensa attività di difesa aerea sopra la capitale. Nel frattempo, le Forze armate israeliane hanno lanciato un appello di evacuazione rivolto agli abitanti di alcune zone di Teheran, annunciando imminenti attacchi aerei contro infrastrutture militari nella regione: «Cari cittadini, per la vostra sicurezza, abbandonate immediatamente l’area indicata nel terzo distretto di Teheran», si legge in un comunicato in lingua farsi diffuso su X dal colonnello Avichay Adraee, portavoce militare in lingua araba: «Nelle prossime ore, l’esercito israeliano colpirà le infrastrutture militari del regime iraniano in quest’area, come già fatto nei giorni scorsi a Teheran. La vostra permanenza in questa zona mette a rischio la vostra vita». Video condivisi sui social media mostrano un esodo di persone in fuga da Teheran, una metropoli che conta circa nove milioni di abitanti.
Quanto al conflitto in corso, Benjamin Netanyahu ha dichiarato che l’obiettivo dell’operazione militare è neutralizzare i programmi nucleari e missilistici iraniani, che rappresentano una minaccia all’esistenza stessa di Israele: «Noi siamo pronti a fare tutto il necessario per raggiungere il nostro duplice scopo, che è eliminare due minacce esistenziali: quella nucleare e quella dei missili balistici» aveva affermato Netanyahu in un’intervista a Fox News domenica, sottolineando che Israele sta agendo tanto per difendere se stesso quanto per «proteggere il mondo» dal regime iraniano.
L’amministrazione Trump ha adottato diverse misure per rafforzare la presenza militare statunitense nella regione: il ministro della Difesa, Pete Hegseth, ha annunciato l’invio di ulteriori truppe nell’area di responsabilità del Comando centrale degli Stati Uniti, che include il Medio Oriente, dove è stata inviata la portaerei Nimitz per affiancare (invece che sostituire) la portaerei Carl Vinson. Due delle undici portaerei nucleari americane saranno quindi a presidiare insieme quella che attualmente è l’area più calda di tutto il pianeta. «La protezione delle nostre forze è la priorità assoluta e questi dispiegamenti mirano a rafforzare la nostra postura difensiva nella regione», ha dichiarato Hegseth in un comunicato diffuso lunedì sui social media. Alla domanda dei giornalisti su cosa potrebbe causare l’entrata in guerra degli Stati Uniti a fianco di Israele, Trump ha risposto: «di questo non voglio parlare».
Venerdì, il ministro degli Esteri americano, Marco Rubio, ha precisato in una nota che gli attacchi di Israele sono stati condotti in modo indipendente dalla volontà americana, ammonendo l’Iran a non colpire interessi o personale americano.
Finora, il ministero della Sanità iraniano ha riferito che almeno 224 persone sono morte in Iran, tra cui diversi ufficiali dello stato maggiore iraniano. Israele ha riportato la morte di 24 civili.