Il conflitto in corso tra Israele e Iran sarà al centro dei lavori del summit dei leader del G7, che prenderanno il via domattina a Kananaskis, nella provincia canadese dell’Alberta. Secondo quanto si apprende, la presidenza di turno canadese starebbe comunque cercando di mantenere invariata l’agenda inizialmente preparata per il summit per non sconvolgerne i lavori. Questo perché la guerra in Medio Oriente ha comunque ripercussioni significative su molti dei temi che saranno all’ordine del giorno durante i lavori che avranno luogo nelle giornate di domani e dopodomani, come la sicurezza energetica e l’economia globale. Allo stato attuale, non si prevede che le discussioni sul Medio Oriente abbiano un impatto sulle diverse sessioni.
Come anticipato nei giorni scorsi da fonti italiane, i lavori inizieranno domattina con sessioni dedicate all’economia globale, alla sicurezza delle comunità, alla sicurezza energetica e ai minerali critici. A seguire ci sarà la cena dei leader, che sarà dedicata a tematiche di politica estera legate non solo al conflitto in Medio Oriente, ma anche alla guerra in Ucraina e alle tensioni nell’Indo-Pacifico. Per la giornata seguente, martedì 17 giugno, sono previste una sessione dedicata all’Ucraina, a cui dovrebbero prendere parte anche il presidente Volodymyr Zelensky e il segretario generale della Nato, Mark Rutte; una dedicata alla presentazione delle conclusioni della presidenza canadese e delle priorità della prossima presidenza francese del G7; e una finale dedicata alla sicurezza energetica e all’innovazione tecnologica.
Al momento, secondo quanto si apprende, continua a non essere prevista una dichiarazione congiunta dei leader al termine del summit. La presidenza canadese starebbe puntando su comunicati singoli su temi legati alle singole sessioni di lavoro, oltre a un “sintetico riepilogo” per fare il punto sull’andamento delle discussioni. La premier Meloni per la giornata di oggi ha in programma due bilaterali con il cancelliere federale tedesco, Friedrich Merz, e con il premier britannico Keir Starmer. Ulteriori incontri, a partire da quello con il primo ministro canadese, Mark Carney, saranno programmati nel corso dei prossimi due giorni. Allo stato attuale non è confermato un bilaterale tra la Meloni e il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, il cui arrivo a Kananaskis è previsto per le 21 locali (le 5 del mattino di domani in Italia). Tuttavia, secondo fonti diplomatiche, ci saranno sicuramente contatti tra i due leader durante i lavori.
Il conflitto in Medio Oriente sarà un tema centrale anche nel quadro dei bilaterali che la premier italiana ha in programma per la giornata di oggi, tesi a favorire il coordinamento tra i principali Paesi europei sull’approccio da adottare nei confronti della crisi. La posizione italiana, secondo le stesse fonti diplomatiche, rimane basata sulla necessità di lavorare per favorire la de-escalation tra Israele e Iran, aprendo la strada alla diplomazia e al dialogo. Le discussioni sul tema continueranno anche nella giornata di domani, con l’obiettivo di garantire lo stesso coordinamento anche con gli Stati Uniti, dopo che Trump ha dichiarato all’emittente Abc News di essere «aperto» alla possibilità di una mediazione della Russia tra Iran e Israele. Le stesse fonti hanno precisato che tra i partner del G7 non vi è alcun disallineamento sulla questione, ma piuttosto la volontà condivisa di lavorare per trovare una soluzione al conflitto.
Gli occhi sono puntati anche sul tema dei dazi imposti dall’amministrazione Trump sui prodotti stranieri. L’argomento non è ufficialmente incluso nell’agenda del summit, ma a Kananaskis ci saranno le principali economie globali, e gli Stati Uniti finora hanno annunciato solo un accordo con il Regno Unito. Secondo fonti diplomatiche, riunioni come quella in corso in Canada rappresentano sempre una buona occasione di confronto. Il tema sarà probabilmente discusso tra i partner europei, con la possibilità di un confronto anche con la delegazione statunitense, anche se per il momento non è confermato. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha scritto ieri su X di avere parlato con Trump al telefono: «Abbiamo discusso le situazioni in Medio Oriente e in Ucraina, e anche i colloqui commerciali in corso: ho ribadito il nostro impegno a raggiungere un accordo entro il 9 luglio». Le fonti escludono comunque un parallelismo tra la possibile intesa commerciale tra Usa e Ue e l’accordo raggiunto da Washington con Londra, anche se probabilmente ci saranno alcune similitudini.