Oltre 500 posti di lavoro sono a rischio in Italia a seguito della decisione di Stellantis di cambiare fornitore di olio motore, passando da un marchio italiano di proprietà della malese Petronas alla francese Total. Lo ha comunicato mercoledì il sindacato Uilm.
Petronas è proprietaria del marchio Selenia, storico produttore italiano di oli motore un tempo parte del gruppo Fiat. Stellantis è nata nel 2021 dalla fusione tra Fiat-Chrysler e il gruppo francese Psa, proprietaria dei marchi Peugeot e Citroën. Ma nonostante l’erede della famiglia Agnelli John Elkan – figlio di Margherita Agnelli e nipote dell’Avvocato, succeduto alla guida dell’allora Fca dopo la morte di Sergio Marchionne nel 2018 – ne sia il presidente, la direzione di Stellantis ha sempre dato l’idea di prediligere in qualche modo il lato francese della comproprietà.
Secondo Uilm, Selenia avrebbe perso il suo contratto di fornitura con Fiat/Stellantis, durato 112 anni, a seguito di una gara d’appalto. La decisione, annunciata da Petronas in un incontro con i dipendenti, mette a repentaglio i posti di lavoro di 450 dipendenti a Torino e di altri 70 a Napoli.
Il sindacato ha dichiarato in una nota che intende utilizzare «tutti gli strumenti disponibili» per tutelare i lavoratori di Selenia e gli altri fornitori del settore automobilistico, che stanno subendo «forti pressioni» a causa delle scelte di Stellantis. Secondo i dati diffusi a gennaio dal sindacato Fim-Cisl, nel 2024 la produzione dell’ex Fiat Auto in Italia è scesa a circa 475 mila veicoli, il livello più basso dal 1956.