Il valore della bellezza nell’architettura

di Redazione ETI/Lorraine Ferrier
7 Giugno 2025 10:17 Aggiornato: 7 Giugno 2025 10:17

A meno che non siate degli eremiti, non potete sfuggire all’ambiente edificato che ci circonda.

«Si può mettere da parte un brutto libro, si può evitare di ascoltare della brutta musica, ma non si può evitare il brutto grattacielo di fronte a casa», ha detto l’architetto italiano Renzo Piano.

L’architettura può influenzarci in modo sottile, spesso inspiegabile, rendendo la penna dell’architetto più potente della spada.

Justin Shubow, presidente della National Civic Art Society afferma: «L’architettura civica di una nazione dovrebbe incarnare il suo ideale più alto. Gli edifici pubblici parlano di chi siamo e di chi vogliamo essere, almeno quando sono fatti bene».

Veduta aerea di Capitol Hill e del National Mall di Washington. Pubblico dominio

Lo abbiamo visto dopo l’attacco al Campidoglio il 6 gennaio 2021, quando politici democratici e repubblicani hanno parlato di profanazione di questo tempio della democrazia.

«Se il Campidoglio fosse stato in stile brutalista, non credo che nessuno avrebbe detto che era stato profanato; non si può profanare un edificio brutalista e spoglio fatto di cemento» ha detto Shubow.

Durante gli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, l’“era moderna” dell’architettura, la General Services Administration (GSA) ha costruito oltre 600 edifici federali, molti dei quali in stile brutalista, nuovo per quel periodo, che privilegiava blocchi astratti di cemento armato. Un documentario della GSA, nel quale gli architetti federali spiegano i principi a cui si sono attenuti dal 1962, mostra lo stridente contrasto tra gli stili architettonici classici voluti dai Padri fondatori e l’ormai schiacciante orientamento verso i progetti modernisti con l’affermazione: «Gli edifici che costruiamo sono i tessuti connettivi che ci rendono una nazione».

Se questo è vero, come può una nazione mostrare un divario tanto evidente negli stili architettonici – classico contro progressista – e come può influire questo sugli individui e sulla nazione?

UNA CAPITALE CLASSICA

I Padri fondatori americani hanno creato la nazione secondo i principi filosofici classici e cristiani. Il terzo presidente, Thomas Jefferson scrisse all’architetto e urbanista francese Pierre Charles L’Enfant che l’architettura del Campidoglio della Virginia, il più antico edificio governativo della Nazione iniziato nel 1785, doveva basarsi sui «modelli dell’antichità, approvati da migliaia di anni». Lo progettò egli stesso, ispirandosi alla Maison Carrée di Nimes, in Francia, un antico tempio romano.

Il Campidoglio dello Stato della Virginia nel 1865 circa. Divisione stampe e disegni della Biblioteca del Congresso. Pubblico dominio

Lo studioso Michael Curtis afferma che la nazione ha costruito tre templi simbolo, che rappresentano la conoscenza (la Biblioteca del Congresso), la condotta umana (l’edificio della Corte Suprema degli Stati Uniti) e la governance (l’edificio del Campidoglio), affermando che «Queste sono le domande essenziali di bellezza, virtù e verità. Qual è il nostro posto nell’universo? Che risposte diamo alle domande fondamentali su conoscenza, condotta e governo?».

Curtis scrive: «Noterete che gli edifici fedeli ai principi fondanti della nazione sono belli, celebrativi o solenni, appropriati all’umanità, adatti alle vicende del cittadino. Noterete invece che gli edifici conformi ai principi del progressismo scientifico si oppongono all’umanità e sono strutturati per lo Stato, non per il cittadino».

Libreria del Congresso. Foto: Mike Renlund, flickr.com, CC BY-NC-SA 2.0

Per esempio, la Corte Suprema degli Stati Uniti, sede del tribunale, si rifà a una basilica romana: all’ingresso principale si accede tramite una gradinata, in cima alla quale, ai lati, ci sono le statue della Autorità della legge e della Giustizia in meditazione. Si arriva al pronao, composto da sedici colonne che sostengono il frontone decorato con rilievi raffiguranti la libertà, l’ordine, l’autorità. Ogni elemento decorativo all’interno, dai fregi ai busti, rafforza la virtù cardine della giustizia.

Libreria del Congresso. Foto: Mike Renlund, flickr.com, CC BY-NC-SA 2.0

Curtis ha osservato: «Siamo portati a percepire la maestosità della Legge ed è quello che facciamo».

Shubow ha spiegato che un giudice federale, Jeffry H. Gallet, ha persino scritto un saggio su come le persone abbiano un maggiore decoro e un comportamento migliore in un tribunale di stile classico che non in uno modernista.

L’ARCHITETTURA “PROGRESSISTA”

Nel 1901, il Ministero del Tesoro degli Stati Uniti, responsabile dell’architettura federale, dichiarò che lo stile classico avrebbe dovuto essere la base per gli edifici federali. Tuttavia, nel 1962, l’architettura federale americana cambiò per sempre:  Daniel Patrick Moynihan, assistente del presidente, scrisse una direttiva dal titolo Principi guida per l’architettura federale, redatto dal comitato per gli uffici federali, in cui si diceva che non esisteva uno stile ufficiale di architettura governativa e i progetti dovevano passare dagli architetti al governo e non viceversa.

Shubow ha commentato: «Il governo ha permesso agli architetti modernisti, che erano la maggioranza, di decidere come costruire. Si è trattato di un’applicazione d’autorità che continua ancora oggi». E ha sottolineato che i principi guida di Moynihan non sono mai diventati legge o istituiti attraverso un ordine esecutivo. Ma la GSA, ora responsabile dell’architettura federale, li utilizza come direttiva.

Nel 1968, l’architetto ungherese Marcel Breuer progettò il Robert C. Weaver Federal Building, sede del Ministero per gli Alloggi e lo Sviluppo Urbano a Washington, seguendo i principi di Moynihan: è un progetto brutalista che secondo Shubow «dà la sensazione di una burocrazia opprimente e senza volto».

Due segretari del Ministero hanno manifestato disprezzo per l’edificio: Shaun Donovan ha dichiarato che «l’edificio è tra i più vituperati di tutta Washington, e a ragione», mentre Jack Kemp lo ha descritto come «dieci piani di scantinato». I visitatori segnalano la difficoltà di trovare l’ingresso del ministero che è privo di caratteristiche, creando disagio, confusione e alienazione prima ancora di entrare.

Costruita nel 1968, la sede del Ministero per gli Alloggi e lo Sviluppo Urbano, è stata definita Dieci piani di seminterrato. Divisione stampe e disegni della Biblioteca del Congresso. Pubblico dominio

Gli architetti moderni sono consapevoli degli effetti psicologici dei loro progetti.
Le Corbusier una volta disse: «Io stesso sono sistemato in un ufficio climatizzato senza finestre, una specie di cella. I miei visitatori ne risentono e sono indotti a parlare in modo conciso e veloce». Le Corbusier è stato un pioniere dell’architettura moderna, compresa quella brutalista.

Al contrario, Shubow ha sottolineato che il Tuscaloosa Federal Building and Courthouse, costruito in Alabama in stile greco-rinascimentale nel 2011, rappresenta un’eccezione all’egemonia modernista: è stato il senatore Richard Shelby a chiedere chiaramente alla GSA un palazzo di giustizia classico, e nel 2023 l’edificio è stato intitolato a suo nome. L. Scott Coogler, giudice distrettuale capo, per l’occasione ha dichiarato: «Il design neoclassico ispira sia i giudici che le giurie e continuerà a farlo per i decenni a venire».

Shubow ritiene che sia importante per gli americani sentirsi ancora nella Prima repubblica, perché chi visita edifici come il Jefferson e il Lincoln Memorial, luoghi tipicamente americani, vede la continuità della tradizione.

RIVOLTA ARCHITETTONICA

Nel 2020, da un sondaggio sulle preferenze degli americani in materia di architettura federale, è emerso che il 72% è favorevole all’architettura tradizionale per gli edifici federali e i palazzi di giustizia.

Costruito nel 2011, il Richard Shelby e Tribunale di Tuscaloosa, rispecchia l’architettura classica. Foto: Steven Zucker, flickr.com, CC BY-NC-SA 2.0

E i politici chiedono un ritorno allo stile architettonico voluto dai Padri Fondatori. Nel 2023, sono state presentate al Congresso due proposte di legge, nelle quali si afferma che «gli edifici pubblici federali dovrebbero elevare e abbellire gli spazi pubblici, ispirare lo spirito umano, nobilitare gli Stati Uniti, ottenere il rispetto del pubblico in generale, essere visivamente identificabili come edifici civici e, se opportuno, rispettare il patrimonio architettonico regionale».

La GSA ha accettato di modificare i processi e le procedure per richiedere la consultazione pubblica sulla progettazione degli edifici pubblici federali.

Come ha detto Shubow: «L’architettura può dare alle persone un senso di permanenza, di stabilità, di fiducia nell’esistenza della verità, del bello e del buono. Oppure può sminuire tutto questo. Può demoralizzare».

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