Greco (Sidr): procreazione assistita contro la crisi demografica

di Agenzia Nova
21 Maggio 2025 22:09 Aggiornato: 21 Maggio 2025 22:09

La Pma, la Procreazione medicalmente assistita, «è sempre più diffusa, crescono le percentuali di successo e si sta dimostrando un’importante opportunità per superare le difficoltà generate da infertilità e calo demografico».

Lo afferma Ermanno Greco, presidente della Società italiana della riproduzione (Sidr), commentando i dati del rapporto annuale 2025 dell’Istat, che «disegnano un quadro di grande interesse, che invita scienza e istituzioni a lavorare in sinergia per creare le migliori condizioni, tecniche e normative, per proseguire su questa strada». «Il calo delle nascite – aggiunge – è ormai una realtà consolidata e l’inverno demografico è per l’Italia un’emergenza da affrontare con urgenza e misure legislative mirate, con la popolazione destinata a diminuire ancora nei prossimi decenni.

In tal senso, il forte incremento del ricorso alla Pma, con il numero dei trattamenti che è passato da 63.585 nel 2005 a 109.755 nel 2022, con un aumento del 72,6 per cento, è indicativo di come tali tecniche rappresentino un modo concreto per affrontare questa crisi, considerato, tra l’altro, che nello stesso periodo il tasso di successo è raddoppiato, passando dal 16,3 per cento al 32,9 per cento». Per Greco, «occorre fare attenzione all’età materna, che resta un fattore critico ed è determinante per la buona riuscita delle tecniche di Pma», anche se i dati Istat la indicano in crescita, da 34 anni nel 2005 a 37 anni nel 2022, così come la percentuale di donne con più di 40 anni, salita dal 20,7 per cento al 33,9 per cento.

«Con il passare degli anni – spiega – aumenta, infatti, il numero degli ovociti non sani, tanto che nelle donne over 35 prima di un impianto viene verificata la salute dell’embrione per testarne la qualità. Nuove procedure e tecnologie come la diagnosi genetica preimpianto, soprattutto nelle pazienti con età superiore ai 35 anni, possono assicurare percentuali di successo ancora più elevate. Non dimentichiamo, infatti, che i dati riportati dall’Istat sulle percentuali di successo sono dati aggregati, che non riguardano il singolo centro, come sarebbe più corretto fare e come già avviene in altri paesi come il Regno Unito, in modo che la coppia possa scegliere un centro con la massima trasparenza possibile». Altro aspetto interessante, secondo il presidente della Sidr, «è il rapporto donne-istruzione», con l’Istat che evidenzia come nel 2023 il 6,2 per cento delle nascite da madri laureate sia avvenuto con Pma, contro il 2,2 per cento delle donne con bassa scolarità.

«Serve un vero cambio culturale – sostiene Greco – una presa di coscienza delle problematiche esistenti e delle opportunità che offrono le nuove tecnologie, su tutte l’IA. In questa direzione può essere utile un percorso di formazione universitario specifico sulla medicina della riproduzione, una sorta di specialità nella specializzazione in ostetricia e ginecologia. La sanità va ripensata in una prospettiva più ampia di intervento, contando su maggiori risorse economiche e una più attenta e articolata attività di comunicazione e sensibilizzazione pubblica su questi temi, coinvolgendo anche le istituzioni scolastiche».

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