Un incendio di vaste proporzioni ha devastato il centro di Manila dalle prime ore di mercoledì 23 aprile, distruggendo centinaia di baracche in una favela della zona portuale, e lasciando senza casa centinaia di persone. Il rogo è scoppiato intorno all’1:55 del mattino ora locale e ha richiesto oltre nove ore per essere domato completamente.
Secondo le autorità locali, circa 500 abitazioni sono state coinvolte su un totale stimato di 1.500 famiglie. «È possibile che il numero aumenti» ha dichiarato Arnel Angeles, direttore dell’Ufficio per la gestione del rischio di disastri di Manila, in un’intervista rilasciata a Reuters. Scene di disperazione si sono susseguite tra le strade annerite dal fumo e dalle ceneri.
Il tragico episodio riaccende l’attenzione sulle gravi carenze in materia di sicurezza antincendio nelle Filippine, dove le norme spesso non vengono applicate o risultano inadeguate. Solo ad agosto scorso, undici persone hanno perso la vita in un incendio divampato in un edificio residenziale a cinque piani nel quartiere di Chinatown, sempre a Manila.
Mentre le autorità indagano sulle cause del rogo, centinaia di famiglie si trovano ora senza un tetto, costrette a ricominciare da zero tra le macerie.
