Twitter rimuove permanentemente l’account di Trump dalla sua piattaforma

Di Mimi Nguyen Ly

Twitter ha rimosso l’account del presidente Donald Trump dalla sua piattaforma, adducendo che i suoi recenti post su Twitter hanno violato «la politica sulla glorificazione della violenza».

Nel suo comunicato, Twitter ha dichiarato: «Dopo un attento esame dei recenti Tweet dell’account @realDonaldTrump e del contesto che li circonda – in particolare di come vengono ricevuti e interpretati dentro e fuori Twitter – abbiamo sospeso definitivamente l’account a causa del rischio di ulteriori incitamenti alla violenza»

«Nel contesto degli orribili eventi di questa settimana – prosegue il comunicato – avevamo chiarito mercoledì che ulteriori violazioni delle Regole di Twitter avrebbero potenzialmente portato a questo preciso provvedimento. La nostra finestra di interesse pubblico esiste per consentire al pubblico di ascoltare direttamente i funzionari eletti e i leader mondiali. Si basa sul principio che il popolo ha il diritto di comunicare apertamente con il Potere e di far sì che si assuma le sue responsabilità. Tuttavia, abbiamo chiarito, già da anni, che questi account non sono al di sopra delle nostre regole e non possono usare Twitter per incitare alla violenza, tra le altre cose. Continueremo ad essere trasparenti sulle nostre politiche e sulla loro applicazione».

Twitter ha quindi citato due dei più recenti post del presidente come giustificazione per la sua azione.

Il primo dei due post affermava: «I 75.000.000 di grandi patrioti americani che hanno votato per me, per AMERICA FIRST, e per MAKE AMERICA GREAT AGAIN, avranno una VOCE GIGANTE a lungo nel futuro. Non saranno trattati irrispettosamente e non saranno trattati ingiustamente in nessun modo e in nessuna forma».

Mentre il post successivo era il seguente: «A tutti coloro che l’hanno chiesto, non andrò all’inaugurazione del 20 gennaio». È questo l’ultimo post comparso su Twitter prima che l’account di Trump venisse rimosso dalla piattaforma.

Twitter sostiene che i due post abbiano violato la sua «politica di glorificazione della violenza». Una politica che – secondo quanto affermato dal gigante dei social – mira a «prevenire la glorificazione della violenza che potrebbe ispirare altri a replicare atti di violenza».

L’azienda ha quindi determinato che gli ultimi due post di Trump su Twitter «molto probabilmente incoraggeranno e ispireranno le persone a replicare gli atti criminali che hanno avuto luogo al Campidoglio degli Stati Uniti il 6 gennaio 2021». Twitter ha dichiarato che la sua determinazione è «basata su una serie di fattori», tra cui cinque punti elencati nella sua dichiarazione.

Il primo punto sostiene che la dichiarazione di Trump sulla mancata partecipazione all’Inaugurazione «è stata ricevuta da alcuni dei suoi sostenitori come ulteriore conferma che l’elezione non fosse legittima e viene vista come il rifiuto della sua precedente affermazione fatta tramite due Tweet (1, 2) dal suo Vice Capo di gabinetto, Dan Scavino, secondo cui ci sarebbe stata una “transizione ordinata” il 20 gennaio».

Twitter ha aggiunto, nel suo secondo punto, che la dichiarazione di Trump «potrebbe anche servire come incoraggiamento per coloro che considerano potenziali azioni violente, poiché l’inaugurazione sarebbe un bersaglio ‘sicuro’, dato che lui non parteciperà».

Il gigante della tecnologia sostiene nel suo terzo punto che l’uso da parte di Trump delle parole «Patrioti americani» per descrivere i suoi sostenitori «viene interpretato anche come sostegno a coloro che hanno commesso atti violenti in Campidoglio».

Spostando l’attenzione sul penultimo post di Trump prima della sospensione del suo account, Twitter ha dichiarato nel suo quarto punto che l’affermazione di Trump secondo cui i suoi sostenitori hanno una «VOCE GIGANTE a lungo nel futuro» e che «Non saranno trattati irrispettosamente e non saranno trattati ingiustamente in nessun modo, in nessuna forma o modo» viene interpretato come «un’ulteriore indicazione che il presidente Trump non ha intenzione di facilitare una “transizione ordinata”».

Infine, Twitter ha scritto: «Piani per future proteste armate hanno già cominciato a proliferare su Twitter e fuori da Twitter, compresa la proposta di un secondo attacco al Campidoglio degli Stati Uniti e agli edifici della capitale il 17 gennaio 2021».

Epoch Times non può verificare in modo indipendente le affermazioni fatte da Twitter nella sua determinazione.

Gli eventi del 6 gennaio e la condanna del presidente Trump

Il 6 gennaio, i parlamentari si sono riuniti presso l’edificio del Campidoglio degli Stati Uniti per una sessione congiunta di conteggio e certificazione dei voti elettorali che ha confermato la vittoria del presidente eletto Joe Biden. Un gruppo di manifestanti ha fatto irruzione nell’edificio nel pomeriggio e interrotto così i parlamentari che in quel momento stavano discutendo se respingere o meno una lista di voti del collegio elettorale dell’Arizona. Non è chiaro chi abbia istigato l’ingresso nell’edificio.

Il 6 gennaio 2021 i manifestanti forzano un ingresso del Campidoglio di Washington. (Jon Cherry/Getty Images)

A parte questo, il pandemonio che si è scatenato quel giorno in Campidoglio ha causato almeno cinque morti, di cui una donna raggiunta da un colpo di pistola della polizia all’interno del Campidoglio e tre persone per cause mediche. Il 7 gennaio il dipartimento di polizia del Campidoglio ha confermato la morte di un agente della polizia statunitense a causa delle ferite riportate durante le rivolte.

Ad ogni modo, il 7 gennaio la Casa Bianca, e separatamente lo stesso Trump, hanno condannato fermamente le violenze.

«Noi, il presidente e questo governo, le condanniamo [le proteste, ndt] con la massima fermezza – ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca Kayleigh McEnany in conferenza stampa – È inaccettabile e coloro che hanno infranto la legge devono essere perseguiti a norma di legge».

La McEnany ha descritto gli eventi di mercoledì come «un gruppo di violenti rivoltosi che hanno minato i legittimi diritti sanciti dal primo emendamento delle molte migliaia di persone che sono venute a far sentire pacificamente la loro voce nella capitale della nostra nazione».

«Coloro che hanno assediato violentemente il nostro Campidoglio sono l’opposto di tutto ciò che questa amministrazione rappresenta – ha dichiarato – Il valore fondamentale della nostra amministrazione è l’idea che tutti i cittadini hanno il diritto di vivere in sicurezza, in pace e in libertà». Ha poi aggiunto che lo staff della Casa Bianca «sta lavorando per garantire una transizione ordinata del potere».

Separatamente, anche Trump ha condannato personalmente le violenze, affermando: «Come tutti gli americani, sono indignato dalla violenza, dall’illegalità e dal caos. Ho immediatamente dispiegato la Guardia Nazionale e le forze dell’ordine federali per mettere in sicurezza l’edificio ed espellere gli intrusi. L’America è e deve sempre essere una nazione di legge e ordine. I manifestanti che si sono infiltrati nel Campidoglio hanno profanato la sede della democrazia americana».

«Per coloro che hanno commesso atti di violenza e distruzione, voi non rappresentate il nostro Paese. E a coloro che hanno infranto la legge, voi pagherete».

 

Articolo in inglese: Twitter Removes Trump’s Account From Its Platform

 
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