L’Europa approva il vertice trilaterale tra Ucraina e Russia con la mediazione degli Stati Uniti proposto da Donald Trump sabato 16 agosto. Nella dichiarazione congiunta diffusa ieri, Macron, la Meloni, Merz, Starmer, Stubb, Tusk, insieme al presidente del Consiglio europeo António Costa e alla von der Leyen hanno infatti accolto con favore l’iniziativa di Trump di far sedere i capi delle due fazioni allo stesso tavolo. I capi di Stato e di governo delle otto nazioni nordico-baltiche, Danimarca, Estonia, Finlandia, Islanda, Lettonia, Lituania, Norvegia e Svezia, hanno diffuso successivamente una propria dichiarazione separata il 16 agosto, nei contenuti praticamente identica a quella diffusa dagli altri Stati europei insieme a Bruxelles.
Zelensky intanto ha confermato l’incontro a Washington di domani, lunedì 18 agosto, col presidente degli Stati Uniti, precisando che Kiev è favorevole all’idea di organizzare un incontro a tre Putin-Trump-Zelensky, e accogliendo con favore quelli che ha descritto come «segnali positivi dalla parte americana» sulla partecipazione degli Stati Uniti alle garanzie di sicurezza per l’Ucraina.
Prima dell’incontro con Putin in Alaska, Trump aveva detto ai giornalisti di stare valutando le “garanzie di sicurezza” statunitensi per l’Ucraina, chiarendo però che queste “garanzie” non implicano necessariamente l’entrata dell’Ucraina stessa nella Nato. Cosa che, invece, l’Europa dimostra di vedere di buon occhio, e che costituisce forse il maggiore ostacolo alla pace, visto che Putin ha sempre ribadito il suo niet all’adesione ucraina al Patto Atlantico. Putin, fra l’altro, nei giorni scorsi non ha escluso in linea di principio l’idea di incontrare Zelensky di persona per trattare direttamente con lui (sempre con la mediazione americana), ma ha anche precisato che «i tempi non sono maturi». Quindi, non è chiaro quando questo trilaterale potrebbe materializzarsi.
Il presidente degli Stati Uniti, dopo l’incontro con Putin, parlando con Fox News ha detto di aver raggiunto un accordo su molti punti, ma che «uno o due aspetti significativi» restano irrisolti e che ora la palla è a Zelensky. «Ora tocca proprio al presidente Zelensky chiudere l’accordo» ha poi significativamente precisato Trump alla vigilia dell’incontro con Zelensky stesso, aggiungendo che è giunto il momento che «anche alle nazioni europee» inizino a attivarsi di più per mettere fine a questa guerra.