Le prospettive di cooperazione strategica tra Italia e Nord Africa sono state al centro della tavola roonda “Algeria and the Mattei Plan: a roadmap for strategic collaboration”, che si è tenuta in occasione della Legalcommunity Week 2025 a Milano. L’incontro ha approfondito le opportunità di investimento in un mercato chiave per la politica estera ed energetica italiana, nel solco della visione delineata dal piano promosso dal governo per rafforzare i legami con il continente africano.
Ampio spazio è stato dedicato al partenariato pubblico-privato (Ppp), definito non solo una scelta strategica, ma anche uno strumento ideale per una gestione efficiente: «Si tratta di una forma contrattuale abbastanza complessa in cui i due settori condividono rischi, costi e benefici per la realizzazione di opere e servizi. Il Ppp è particolarmente efficace e con un altissimo potenziale di sviluppo nei Paesi con un grande fabbisogno infrastrutturale, come l’Africa», ha commentato Riccardo Scarpulla, dirigente del Ministero delle imprese e del made in Italy (Mimit), elencandone poi i vantaggi: «Alleggerisce la gestione dei bilanci pubblici, favorisce l’ingresso dei capitali privati, ha un impatto quasi immediato e comporta lo sviluppo di una governance improntata alla trasparenza».
Quanto al settore privato, «Cassa depositi e prestiti può fornire liquidità a medio e lungo termine a controparti private algerine per acquistare beni e servizi ancora non necessariamente vincolati ai contratti italiani oppure può finanziare aziende italiane», ha spiegato Alessandro Muccio, head of debt & equity international support di Cdp. «Tutto questo viene fatto sempre e esclusivamente in complementarità con il sistema bancario. Nel momento in cui il sistema privato ravvisa delle difficoltà nel finanziare specifiche operazioni, Cassa può colmare questo gap», ha osservato.
A moderare la tavola rotonda è stato Enrico Castaldi, partner di CastaldiPartners, che ha sottolineato l’interesse crescente verso il Paese: «Per noi l’Algeria è diventata un punto di attenzione e di curiosità, abbiamo sempre pensato che la nostra storia potesse dare qualcosa di interessante nella sponda sud del Mediterraneo, rappresentata proprio dall’Algeria. Due anni fa affrontammo il tema degli investimenti stranieri in un contesto istituzionale; quest’anno, invece, passiamo dal macro al micro e ne facciamo una fotografia concreta». Castaldi ha infine ricordato il progetto di formazione professionale rivolto a giovani avvocati algerini, come esempio concreto di cooperazione e scambio di competenze.