Tajani: l’Italia insiste per la “de-escalation” tra Israele e Iran

di Agenzia Nova
14 Giugno 2025 17:06 Aggiornato: 14 Giugno 2025 17:06

Il vicepremier e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, ha confermato oggi, nel corso dell’audizione alle Commissioni Esteri riunite di Camera e Senato, di aver intensificato l’azione diplomatica italiana per favorire una de-escalation del conflitto tra Israele e Iran. Tajani ha riferito di aver avuto nelle ultime ore colloqui con i ministri degli Esteri di Oman, Israele, Iran, Francia, Germania e Regno Unito.

Il capo della diplomazia italiana ha spiegato di aver parlato con il ministro omanita Badr bin Hamad Al Busaidi, partner di lungo corso nei negoziati sul nucleare iraniano. «Mi ha assicurato che continuerà a lavorare per riallacciare il dialogo tra Teheran e Washington, pur riconoscendo le attuali enormi difficoltà», ha dichiarato Tajani, sottolineando l’intesa con Mascate sulla necessità di mantenere un contatto costante.

Nel colloquio con il ministro israeliano Gideon Sa’ar, Tajani ha ricevuto conferma che l’operazione “Leone nascente” è stata decisa da Israele «al termine di una lunga riflessione, a fronte di una minaccia imminente per la propria sicurezza nazionale». Al titolare della diplomazia israeliana il ministro ha ribadito la necessità di mantenere aperti spazi per il dialogo anche «in un frangente tanto complesso». Con il ministro iraniano Abbass Araghchi, Tajani ha avuto un confronto «franco e aperto»”, trasmettendo un «forte invito alla moderazione»e invitando l’Iran ad «evitare reazioni azzardate» e a tornare a impegnarsi sul piano diplomatico. Il ministro ha ricordato anche la recente missione a Teheran del segretario generale della Farnesina, ambasciatore Riccardo Guariglia, finalizzata a sostenere la flessibilità di Teheran nei colloqui sul nucleare. Il titolare della Farnesina ha inoltre avuto colloqui con i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Regno Unito, ricevendo da tutti conferma che “nessuno di loro era stato informato preventivamente dell’attacco israeliano”. L’Italia ha condiviso con i partner europei «una fortissima preoccupazione per uno scenario temuto ma non atteso in queste ore», e la volontà comune di lavorare per fermare l’escalation.


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