Soluzioni naturali per affrontare i disturbi in viaggio

di Redazione ETI/Shan Lam, Dannie Cheng
7 Settembre 2025 18:43 Aggiornato: 7 Settembre 2025 18:43

Viaggiare comporta insidie per il corpo: voli prolungati, cibi insoliti, bruschi cambiamenti climatici e lunghe camminate possono provocare costipazione, diarrea, dolori ai piedi o irritazioni alla gola. Il dottor Zhu Yizhi, medico della clinica Mingyue di Taiwan esperto in medicina tradizionale cinese, propone soluzioni efficaci, integrando pratiche antiche con conoscenze moderne per affrontare i disturbi più comuni dei viaggiatori.

La medicina cinese considera ogni individuo unico, con una costituzione corporea incline al caldo, al freddo o a squilibri specifici, che determina i sintomi e orienta le terapie. Nei casi di costipazione da calore corporeo, l’eccesso di calore secca i fluidi e rallenta l’intestino, specialmente dopo cibi piccanti o in climi torridi. Alimenti rinfrescanti come anguria o acqua di cocco idratano e facilitano l’evacuazione. Inoltre, il rabarbaro, noto come “Da Huang”, offre un effetto lassativo e rinfrescante: si consiglia di assumere da 0,5 a 1 grammo di polvere grezza dopo i pasti, preferibilmente in granuli o capsule per la comodità in viaggio, evitando un uso prolungato data la sua potenza.

Diversamente, una costituzione fredda comporta un sistema digestivo privo di energia, con digestione lenta e gonfiore. Lo zenzero secco, o “Gan Jiang”, riscalda stomaco e intestino, favorendo la motilità. È sufficiente assumere da 1 a 1,5 grammi al giorno, in capsule, polvere in acqua calda o tisana. Bere bevande calde, come tisane allo zenzero dopo i pasti, rafforza l’effetto, mentre cibi freddi, come bevande ghiacciate o insalate crude, andrebbero evitati per non aggravare il disturbo.

Lo stress da viaggio, invece, perturba il flusso dell’energia (qi), causando tensione muscolare e rallentamento intestinale. Per alleviare questo tipo di costipazione, esercizi di yoga con torsioni leggere rilassano l’addome, mentre tisane alla menta calmano la tensione e riducono il gonfiore. Uno o due cucchiaini di miele in acqua calda lubrificano l’intestino, e respirazioni profonde favoriscono il rilassamento energetico.

In caso di diarrea, spesso legata a cibi o climi nuovi, il dottor Zhu Yizhi raccomanda la formula “Huoxiang Zhengqi San”, o formula di agastache, ideale per adattarsi a cambiamenti ambientali. Composta da agastache contro la nausea, foglia di perilla per lenire lo stomaco, atractylodes per rafforzare la digestione e scorza di mandarino contro il gonfiore, è indicata per diarrea lieve, mal di stomaco o cefalea in climi umidi o freddi. Disponibile in granuli o capsule presso erboristerie cinesi, richiede la consulenza di un esperto.

Per i dolori ai piedi da lunghe camminate, il medico suggerisce di massaggiare il punto di agopuntura “Chengshan”, al centro del polpaccio, individuabile sollevandosi sulle punte, per lenire dolore e crampi. Le vesciche intatte si trattano con un bagno in acqua salata, con un pizzico di rabarbaro in polvere per le sue proprietà antinfiammatorie; se rotte, si applicano granuli di rabarbaro, testando prima una piccola quantità.

Fastidi alla gola o tosse, causati da stanchezza o aria secca, si alleviano premendo il punto “Yuji”, alla base del pollice, sensibile in caso di irritazione. Bere acqua con miele idrata i polmoni e allevia irritazioni o tosse persistente, con studi che confermano la superiorità del miele rispetto agli antibiotici per sintomi respiratori, senza favorire resistenze batteriche. La formula “Shen Su Yin”, reperibile in erboristerie cinesi, contrasta tosse, catarro, oppressione toracica e diarrea, adattandosi a disturbi imprevedibili.

Il dottor Zhu Yizhi avverte che le soluzioni della medicina tradizionale cinese non sono universali: ogni viaggiatore ha una costituzione unica, e un esperto dovrebbe personalizzare il kit di rimedi naturali prima della partenza, per un viaggio più sereno.

Le informazioni e le opinioni contenute in questo articolo non costituiscono parere medico. Si consiglia di confrontarsi sul tema col proprio medico curante e/o con specialisti qualificati.


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