L’Autonomo sindacato audiovisivi (Asa) lancia un appello al ministro della Cultura, Alessandro Giuli, chiedendo un incontro urgente per affrontare la grave crisi che sta investendo il settore audiovisivo, sia cinematografico che televisivo. «Il nostro comparto – afferma Nicola De Toma, segretario generale dell’Asa – è in ginocchio a causa di anni di politiche frammentarie e di una gestione poco oculata delle risorse pubbliche. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: opere finanziate e mai distribuite, investimenti senza ritorni e un sistema che ha perso trasparenza ed efficacia». Secondo l’Asa, il nuovo decreto sul credito d’imposta penalizza fortemente le produzioni medie e indipendenti, favorendo in modo sproporzionato le grandi aziende con maggiore capienza fiscale.
Questo squilibrio rischia di marginalizzare interi segmenti del settore, colpendo duramente l’occupazione e la tenuta del tessuto produttivo nazionale. «Decine di produzioni – anche virtuose – rischiano la chiusura, e centinaia di professionisti altamente specializzati sono già senza lavoro», denuncia De Toma. «È urgente un intervento deciso, competente e determinato». Il sindacato chiede quindi l’apertura di un tavolo di confronto permanente con il ministero, che consenta un dialogo diretto con le maestranze e le componenti produttive. «Proponiamo – conclude De Toma – che l’Asa possa agire da ponte tra il ministero, i lavoratori e i produttori. Il rilancio del settore passa necessariamente da un ascolto vero di chi, ogni giorno, vive le difficoltà e le potenzialità dell’audiovisivo italiano».