Si conclude oggi a Bengasi il Forum economico italo-libico con una tavola rotonda tra dieci imprenditori italiani e dieci imprenditori libici, momento clou di confronto aperto tra le due business community. La sessione viene affiancata da incontri B2b tra le altre aziende presenti, a suggello di tre giornate di lavoro intenso che hanno riaperto ufficialmente il dialogo economico tra l’Italia e la Cirenaica. Il Forum ha segnato l’inizio di una nuova fase della cooperazione economica bilaterale, che potrà ora contare anche sulla prima sede permanente a Bengasi della Camera di commercio italo-libica. Un passaggio che mira a garantire continuità, coordinamento e presenza stabile sul territorio, come già anticipato dal presidente Nicola Colicchi.
Molto apprezzata dagli imprenditori italiani è stata la costante presenza del direttore generale del Fondo nazionale per la ricostruzione della Libia, Belgassem Haftar: non solo ha partecipato a tutte le sessioni di lavoro, ma ha anche firmato personalmente tutti i 17 memorandum d’intesa conclusi nel corso del Forum. La sua partecipazione alla cena di gala con le imprese, alla presenza dell’ambasciatore d’Italia a Tripoli, Gianluca Alberini, del console generale a Bengasi, Francesco Saverio De Luigi, e dello stesso Colicchi, è stata letta da molti come un segnale concreto di impegno, stabilità e volontà di cooperare. Secondo diversi operatori, la centralità di un unico interlocutore istituzionale facilita notevolmente le dinamiche di business e rafforza la fiducia delle imprese italiane nel mercato libico. «Un solo interlocutore vuol dire meno incertezza e più efficienza nella gestione dei rapporti», osserva parlando con Agenzia Nova un imprenditore italiano attivo nei settori dell’ingegneria e della logistica.
La chiusura del Forum non rappresenta quindi un punto d’arrivo, ma l’inizio di una nuova fase di lavoro congiunto. I temi affrontati – dallo sviluppo infrastrutturale alla consulenza ingegneristica, dall’energia alla sanità, passando per l’innovazione e la formazione – richiederanno ulteriori approfondimenti e missioni operative. In questo senso, la nascita della sede permanente della Camera di commercio rappresenta una garanzia di continuità e una piattaforma stabile per rafforzare la presenza economica italiana in Libia. Secondo quanto appreso da Nova, sono già allo studio ulteriori missioni esplorative da parte di aziende italiane. L’obiettivo dichiarato è passare alla fase esecutiva, costruendo filiere produttive italo-libiche basate su qualità, fiducia e stabilità.