La Polonia ha esortato gli Stati membri dell’Unione Europea che continuano ad acquistare energia russa a interrompere queste importazioni entro la fine del 2026 e si è offerta di aiutarli in questo sforzo. Lo ha dichiarato il ministro dell’Energia polacco Milosz Motyka. Il gasdotto Druzhba trasporta petrolio russo in Ungheria e Slovacchia, due Paesi che continuano infatti ad acquistare forniture energetiche da Mosca. La proposta avanzata dalla Commissione Europea è quella di accelerare l’eliminazione graduale delle importazioni di combustibili fossili russi, apportando quindi un cambiamento importante al piano europeo che inizialmente prevedeva di interrompere l’acquisto di petrolio e gas russo entro il 1° gennaio 2028. Ma per il ministro polacco questa “manovra d’arresto” doveva avvenire due anni fa, soprattutto alla luce delle recenti incursioni di droni russi nel territorio polacco. «Vi invito ad accordarvi su un obiettivo comune di eliminare completamente le importazioni di greggio russo entro la fine del 2026», ha scritto Motyka ai ministri dell’Energia delle nazioni Ue. «Una tale decisione rafforzerebbe la coerenza delle nostre azioni, stabilendo un orizzonte temporale chiaro e dimostrando la nostra determinazione a diventare indipendenti dalle forniture di petrolio che presentano rischi politici e strategici».
L’Ue ha imposto sanzioni sulla maggior parte delle importazioni di petrolio russo, ma non sul gas (o almeno non ancora) a causa dell’opposizione di Slovacchia e Ungheria, che ricevono forniture russe tramite gasdotto e mantengono legami più stretti con Mosca. Il vice di Motyka e principale responsabile della sicurezza energetica polacca, Wojciech Wrochna, ha affermato che il gas naturale liquefatto statunitense potrebbe aiutare a “chiudere il rubinetto” del gas russo dall’Europa. «Ho avuto un incontro molto positivo ieri con il ministro dell’Energia degli Stati Uniti Chris Wright: il gas statunitense che fluisce attraverso la Polonia potrebbe essere un sostituto al gas russo», ha dichiarato Wrochna. Nel frattempo la Slovacchia sembra essere ancora fortemente dipendente dalle importazioni russe e non ha utilizzato il collegamento con la Polonia per ottenere il gas americano.