Orsini: con l’accordo dazi Usa-Ue siamo a un punto fermo

di Agenzia Nova
24 Agosto 2025 8:23 Aggiornato: 24 Agosto 2025 9:46

Sui dazi «con la formalizzazione dell’accordo Usa-Ue finalmente siamo a un punto fermo». Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, in un’intervista a Il Sole 24 Ore. «Da quanto afferma palazzo Chigi, si ha la certezza che siamo al 15 per cento anche su settori come il farmaco e l’automotive. Elemento estremamente importante è che il 15 per cento assorbe il 4,8 per cento dei dazi attuali. Quindi l’incremento non è del 15 per cento ma del 10,2 per cento, un livello che pone la Ue al di sotto dell’aumento medio dei dazi americani nel mondo che è intorno al 12-13 per cento», ha sottolineato Orsini, che ha aggiunto: «Noi come imprenditori dobbiamo proteggerci, ma è il momento che l’Europa metta in campo misure come gli eurobond per realizzare gli obiettivi che ha in mente, a partire dalle transizioni, ma anche le infrastrutture e il prosieguo del Pnrr, mettendo al centro l’industria e la competitività».

«Bisogna portare – ha evidenziato – immediatamente al voto l’accordo Ue-Mercosur, che ha un potenziale di 7 miliardi. Gli Stati Uniti sono un’area importante per le nostre esportazioni, ma dobbiamo crescere su altri mercati come India, Emirati ed Arabia Saudita, dove i nostri prodotti sono molto apprezzati, per aumentare le esportazioni e arrivare a 700 miliardi. L’Europa purtroppo ha tempi troppo lunghi, noi abbiamo bisogno di certezze e velocità. Proprio oggi c’è la notizia che Porsche chiude il centro di produzione delle batterie. È un effetto delle azioni europee, che su alcuni settori come l’automotive si stanno dimostrando un fallimento. A noi – ha concluso Orsini – serve la neutralità tecnologica».


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