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La Russia ha lanciato nella notte tra sabato e domenica 28 settembre uno degli attacchi più intensi dall’inizio della guerra su vasta scala, colpendo Kiev e altre regioni ucraine con centinaia di droni e missili. Secondo le autorità di Kiev, l’offensiva ha provocato almeno quattro morti e decine di feriti, oltre a ingenti danni a strutture civili, tra cui una clinica di cardiologia, fabbriche e complessi residenziali.
Lo Stato maggiore ucraino ha riferito che la Russia ha lanciato 595 droni e 48 missili durante l’attacco, durato più di dodici ore. Le difese aeree ucraine sono riuscite ad abbattere 568 droni e 43 missili, limitando parzialmente le conseguenze del bombardamento. La capitale è stata il principale obiettivo, ma le sirene d’allarme hanno risuonato anche in altre città del Paese.
L’attacco ha avuto ripercussioni anche oltre il confine: la Polonia ha temporaneamente chiuso lo spazio aereo sopra due città del sud-est e ha fatto decollare i caccia dell’aeronautica per precauzione, fino alla cessazione del pericolo.