Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il presidente emerito della Camera Luciano Violante e il presidente Anm Giuseppe Parodi – pur da prospettive differenti – hanno concordato sulla necessità di un confronto istituzionale serio, razionale e rispettoso in merito alla riforma costituzionale. «Per l’amor di Dio, non facciamone uno scontro di civiltà», ha sottolineato il ministro Nordio durante il convegno sulla Giustizia promosso da Magistratura Indipendente dal titolo “La riforma costituzionale: evoluzione o involuzione? Proposte e prospettive”, un’occasione di confronto tra giuristi, magistrati, accademici e rappresentanti delle istituzioni sul disegno di riforma costituzionale attualmente in discussione. «Mi auguro che si arrivi con toni non solo pacati ma razziocinanti, non dico amichevoli, ma certamente di attenzione imparziale verso le esigenze della politica, della giustizia e dei cittadini».
Nel corso dei lavori, anche Parodi e Violante hanno evidenziato come la riforma debba essere affrontata senza pregiudizi ideologici, in un clima di confronto democratico e istituzionale, richiamando il senso di responsabilità delle diverse componenti coinvolte. «Il conflitto è necessario in democrazia, ma tra le parti politiche, non tra le istituzioni» – ha ammonito Violante, invitando ad evitare contrapposizioni tra i poteri dello Stato e a favorire un riequilibrio costruttivo. «Io credo si debba passare dal concetto di conflitto a quello del confronto – ha aggiunto Parodi –. Poteri dello Stato che confliggono rischiano di perdere credibilità. Ognuno deve regolarsi nel proprio ambito. Serve buona volontà, e noi sicuramente l’abbiamo. Io accetto le critiche, ma gli attacchi feriscono il magistrato nella sua professionalità».