Vari scienziati avevano detto in privato a Fauci che il Covid non è naturale

Di Jeff Carlsone Hans Mahncke

Gli alti funzionari della sanità americana, tra cui il dottor Anthony Fauci, si sono dati da fare all’inizio del 2020 per rispondere alla teoria di una potenziale connessione tra il Covid-19 e l’Istituto di virologia Wuhan in Cina.

I retroscena di questa risposta erano fino a poco tempo fa scarsamente noti. Ma già allora, delle e-mail pubblicate suggerivano fortemente che Fauci e un piccolo gruppo di scienziati di alto livello avessero cercato di promuovere la teoria dell’origine naturale nonostante avessero a disposizione prove e opinioni di esperti interni che indicavano la possibilità di una fuga dal laboratorio di Wuhan.

E ora, le versioni non censurate di alcune delle e-mail rese pubbliche dai legislatori l’11 gennaio lo confermano ulteriormente.

Le e-mail da poco desecretate e pubblicate dai repubblicani della Commissione di Sorveglianza della Camera, confermano e illustrano le bugie l’insabbiamento. Dalle e-mail, sembra che lo sforzo sia stato guidato dallo stesso Fauci, ma avrebbe coinvolto anche il suo capo, il dottor Francis Collins, direttore del National Institutes of Health (Nih) da poco in pensione, così come Jeremy Farrar, il capo del British Wellcome Trust.

In precedenza era stato rivelato che almeno due scienziati, entrambi i quali avevano ricevuto finanziamenti dal Nih, avevano detto a Fauci durante la teleconferenza di essere sicuri dal 60 all’80% che il Covid fosse uscito da un laboratorio.

Le nuove rivelazioni più significative nelle e-mail non censurate provengono da due di questi scienziati, Robert Garry e Mike Farzan, che hanno entrambi fatto notare le difficoltà presentate dalla presenza di un sito di scissione della furina nel virus Covid-19, una caratteristica che sarebbe stata successivamente citata come caratteristica distintiva del virus.

«Infastidito dal sito della furina»

Farzan – un immunologo che nel 2005 ha scoperto il recettore del virus originale della sindrome respiratoria acuta grave (Sars) – ha inviato i suoi appunti post-teleconferenza a Farrar, che li ha poi condivisi con Collins, Fauci e Lawrence Tabak, alti funzionari del Nih. In quelle note, Farzan ha scritto di essere «infastidito dal sito della furina» e di avere difficoltà a spiegarlo «come un evento esterno al laboratorio». Farzan ha osservato che era teoricamente possibile che il sito di scissione della furina del virus potesse essere sorto in natura, ma che era «altamente improbabile».

Il sito di scissione della furina è la caratteristica distintiva che conferisce al Covid-19 la capacità di infettare facilmente umani ed ha a lungo perplesso gli scienziati, poiché nessun sito del genere è mai stato osservato nei coronavirus correlati alla Sars presenti in natura.

Farzan, come lo scienziato Kristian Andersen, che ha ricevuto finanziamenti dal Niaid, lavora al laboratorio Scripps. Come già noto dalle e-mail rilasciate in precedenza, Andersen aveva detto in privato a Fauci il 31 gennaio 2020 che il virus sembrava ingegnerizzato. Andersen avrebbe poi guidato gli sforzi di Fauci per promuovere una narrazione che sostenesse l’origine naturale.

Farzan ha detto ai membri senior del gruppo di teleconferenza di Fauci che «una probabile spiegazione potrebbe essere semplicemente il passaggio di coronavirus Sars vivi in coltura di tessuti su linee cellulari umane» per un «periodo di tempo prolungato», che potrebbe portare alla creazione accidentale di «un virus che sarebbe pronto per una rapida trasmissione tra gli esseri umani». Questo virus mutato presenterebbe probabilmente un «adattamento specifico al recettore Ace2 umano tramite passaggi ripetuti».

Un recente studio sulla rivista scientifica Nature ha sottolineato che il virus Covid-19 era specificamente adatto ad infettare gli esseri umani, poiché «ha mostrato il legame più alto con l'(h) Ace2 umano di tutte le specie testate».

In parole povere, Farzan ha concluso che la pandemia probabilmente ha avuto origine da un laboratorio in cui dei coronavirus vivi sono stati fatti passare attraverso tessuti simili a quelli umani più e più volte, accelerando le mutazioni del virus con il risultato finale che uno dei virus mutati potrebbe essere fuoriuscito dal laboratorio. Farzan ha valutato tra il 60 e il 70 percento la probabilità di una fuga da un laboratorio di Wuhan.

Le e-mail indicano che Farzan era consapevole del fatto che il laboratorio di Wuhan avesse condotto questi tipi di esperimenti pericolosi in laboratori di livello 2, che hanno uno standard di biosicurezza molto basso. Questo fatto è stato successivamente ammesso dal direttore del laboratorio di Wuhan, Shi Zhengli, nel luglio 2020. In particolare, dall’inizio della pandemia, Farzan ha ricevuto sovvenzioni per un totale di quasi 20 milioni di dollari dal Nih di Collins e dal Niaid di Fauci.

«Non riesco a immaginare come possa avvenire in natura»

Ulteriori rivelazioni nelle e-mail appena desecretate sono arrivate da Garry, un altro scienziato finanziato dal Niaid di Fauci, che ha detto ai membri senior del gruppo di teleconferenza, senza mezzi termini: «Non riesco davvero a pensare a uno scenario naturale plausibile in cui si arriva dal virus del pipistrello» al Covid-19.

Garry ha citato le sequenze straordinarie che dovrebbero verificarsi naturalmente, dicendo al gruppo che «non riesco proprio a capire come questo venga realizzato in natura. Esegui l’allineamento degli aminoacidi: è sbalorditivo». Garry ha fatto notare che un virus creato in laboratorio spiegherebbe prontamente i dati che stava vedendo, dicendo al gruppo di Fauci che «ovviamente, in laboratorio, sarebbe facile generare l’inserto di 12 basi perfetto che volevi».

Sulla stessa falsariga di quanto aveva detto Farzan, Garry stava dicendo al gruppo di Fauci che era estremamente improbabile che il sito di clivaggio della furina potesse essersi evoluto naturalmente, mentre crearlo in un laboratorio era facile.

La differenza principale tra il punto di vista di Farzan e quello di Garry risiede nel fatto se il laboratorio abbia creato il sito di scissione della furina attraverso il passaggio seriale in tessuti simili all’uomo o attraverso l’inserimento diretto del sito. In entrambi i casi, entrambi gli scienziati hanno pensato che fosse probabile che il virus fosse uscito dal laboratorio di Wuhan piuttosto che aver avuto origine in natura.

Le opinioni private degli scienziati sono in conflitto con le dichiarazioni pubbliche

Il punto di vista privato di Garry è ancora più degno di nota perché solo un giorno prima, il 1 febbraio 2020, Garry stesso aveva contribuito a completare la prima bozza del documento Proximal Origin che promuoveva l’idea che il virus avesse avuto origine in natura. Quel documento è diventato la prova fondamentale citata dai media e dalle istituzioni sanitarie pubbliche per l’origine naturale del virus. Il documento è stato pubblicato online il 16 febbraio 2020 ed escludeva fermamente la possibilità di una fuga dal laboratorio.

Anche un altro degli autori del documento Proximal Origin, Andrew Rambaut, è citato nelle nuove e-mail. Coerentemente con gli altri due scienziati, Rambaut ha confidato al gruppo di teleconferenza di Fauci che anche lui era infastidito dall’insolito sito di clivaggio della furina. Ma a differenza di Garry o Farzan, ha ipotizzato che il virus potesse essere insorto in un altro animale, un cosiddetto ospite intermedio.

Due anni dopo, nessun ospite del genere è stato identificato. Nel caso del virus Sars originale e del virus della sindrome respiratoria mediorientale (Mers), l’ospite intermedio è stato trovato entro pochi mesi. Rambaut ha anche riconosciuto immediatamente il fatto peculiare che «l’inserimento [del sito di scissione della furina, ndr] ha portato a un virus estremamente adatto nell’uomo. E possiamo anche dedurre che non è ottimale per la trasmissione nelle specie dei pipistrelli».

Rambaut si è lamentato della mancanza di dati condivisi dagli scienziati di Wuhan e ha concluso che solo l’Istituto di virologia di Wuhan fosse a conoscenza di cosa era avvenuto.

Il gruppo di Fauci inganna l’Accademia nazionale delle scienze

Il giorno dopo che questi tre scienziati hanno condiviso le loro opinioni con i membri senior del gruppo Fauci ha partecipato a un incontro presso le National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine (Nasem). Quell’incontro era stato convocato d’urgenza per volere del Direttore della Scienza e della Tecnologia della Casa Bianca Kelvin Droegmeier, che ha scritto che stava cercando risposte sulle origini del Covid-19.

All’incontro, che includeva una presentazione di Fauci, hanno partecipato anche Peter Daszak, la persona attraverso la quale Fauci aveva finanziato il Wuhan Institute of Virology, e Kristian Andersen. Fauci e il suo gruppo hanno promosso la teoria dell’origine naturale all’Accademia, nonostante in teleconferenza e in successive e-mail fosse stato detto loro che era la fuga da laboratorio la spiegazione più probabile per il virus.

Mentre stavano spingendo la loro narrazione sull’origine naturale al Nasem, e per estensione alla Casa Bianca, Fauci e il suo gruppo non hanno menzionato le loro discussioni private – che si stavano svolgendo nello stesso momento – secondo cui il virus molto probabilmente aveva avuto origine in un laboratorio di Wuhan.

Il Nih si nasconde dietro censure ingiustificabili

Le nuove e-mail colmano alcune delle lacune lasciate dalle precedenti censure del testo, ma coprono ancora solo una piccola parte delle molte e-mail che rimangono oscurate. Un attento esame delle e-mail appena desecretate rivela che nessuna delle solite giustificazioni per le censure, come la presenza di informazioni private su persone o di minacce a fonti e metodi, è applicabile. Invece, sembra che tutte le censure siano state fatte esclusivamente sulla base della volontà di proteggere il Nih dalle conseguenze del suo insabbiamento delle origini del virus.

Questi sforzi di offuscamento si collegano al fatto che queste nuove e-mail sono emerse solo dopo una battaglia durata mesi tra da un lato il Dipartimento della salute e dei servizi umani (Hhs), che è l’organizzazione madre del Nih, e il Niaid di Fauci, e dall’altra i repubblicani della Camera negli Usa.

Per ottenere queste informazioni, i repubblicani della Camera sono stati costretti ad avvalersi di una legge del 1928 usata raramente, la cosiddetta regola dei sette membri. In base a questa legge, un’agenzia esecutiva, come l’Hhs, è tenuta a fornire le informazioni richieste quando richiesto da sette membri del Comitato della Camera per le Operazioni di Governo (ora chiamato Comitato per la Supervisione e la Riforma).

Non si sa perché i repubblicani non abbiano utilizzato questa legge prima o con maggiore frequenza.

Alla fine, l’Hhs ha consentito al personale del Congresso dei repubblicani della Camera di visualizzare di persona le e-mail non modificate. I membri dello staff hanno quindi trascritto ciò che hanno visto, ed è così che si è venuti a conoscenza di queste nuove rivelazioni.

Il Nih mette a tacere le opinioni dissenzienti

Queste nuove e-mail sono cruciali in quanto confermano che almeno il 2 febbraio 2020 il gruppo di teleconferenza di Fauci aveva identificato prove che indicavano una fuga da laboratorio presso il Wuhan Institute of Virology. Questi scienziati sapevano che l’esclusivo sito di scissione della furina del virus era molto probabilmente il risultato di esperimenti condotti nel laboratorio di Wuhan. In particolare, sapevano anche che questi esperimenti venivano condotti in laboratori di livello 2 di biosicurezza minima.

Questi fatti presentavano un grosso problema per i capi del Nih, che avevano finanziato gli esperimenti.

Come confermano le nuove e-mail, la loro risposta è stata di nascondere le prove della fuoriuscita da laboratorio e promuovere una narrazione sull’origine naturale. L’allora direttore del Nih Collins, che in seguito avrebbe chiesto la «rimozione» pubblica degli autori della Dichiarazione di Great Barrington, chiese al suo gruppo una «rapida convocazione di esperti» per impedire che le «voci di cospirazione» provocassro «grandi potenziali danni alla scienza e all’armonia internazionale […]» attraverso la discussione pubblica di una teoria sulla fuga da laboratorio.

Il punto di vista di Collins è stato condiviso  da un altro partecipante alla teleconferenza di Fauci, il virologo olandese Ron Fouchier, che ha detto al gruppo che «un ulteriore dibattito su tali accuse distrarrebbe inutilmente i migliori ricercatori dai loro doveri attivi e arrecherebbe danni inutili alla scienza in generale e a quella in Cina in particolare».

 

Articolo in inglese: Fauci Was Told Privately by Key Scientists That COVID-19 Natural Origin Was ‘Highly Unlikely,’ Newly Unredacted Emails Confirm

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