Usa, sotto indagine la partnership tra Ford e aziende cinesi

Di Stephen Katte

Il Comitato ristretto della Camera statunitense sul Partito Comunista Cinese (Pcc) sostiene che la grande casa automobilistica Ford intende utilizzare tecnologia e software di quattro società cinesi.

Queste forniscono anche l’esercito cinese, la Corea del Nord, il Ministero cinese della Pubblica Sicurezza e hanno legami diretti con l’attuale Genocidio dei musulmani uiguri nello Xinjiang.

Il presidente del Comitato Mike Gallagher (R-Wis.) e Cathy McMorris Rodgers (R-Wash.) del Comitato per l’energia e il commercio della Camera affermano di aver trovato prove dei piani di Ford mentre indagavano sulla partnership dei produttori di automobili con quello di batterie per veicoli elettrici con sede in Cina – Contemporary Amperex Technology Co. Ltd. (Catl).

Nel febbraio dello scorso anno, Ford ha annunciato la sua partnership con Catl per costruire un nuovo stabilimento da 3,5 miliardi di dollari a Marshall, nel Michigan, che produrrà batterie al litio-ferro-fosfato.

I rappresentanti Gallagher e McMorris-Rodgers chiedono all’amministrazione Biden di inserire immediatamente nella lista nera per questioni di sicurezza ed etiche le quattro società che Ford intende utilizzare.

I legislatori hanno inviato lettere al segretario al Commercio Gina Raimondo e al segretario al Tesoro Janet Yellen.

«[Un, ndr] esame sommario delle informazioni disponibili al pubblico ha mostrato i legami diretti delle società sopra menzionate con l’Epl, il Pcc, il Ministero cinese della Pubblica Sicurezza, il genocidio in corso dei musulmani uiguri nello Xinjiang e il governo nordcoreano», si legge nella lettera indirizzata alla Raimondo.

Preoccupazioni sul software

Secondo i legislatori, prima ancora che lo stabilimento Ford entri in funzione, il suo «intero sistema di sicurezza potrebbe essere compromesso» dal software delle quattro aziende cinesi. «È indifendibile che Ford utilizzi lo stesso fornitore di dati e integrazione cloud collegato all’attività di evasione delle sanzioni del Ministero degli Affari Esteri nordcoreano», hanno affermato Gallagher e McMorris-Rodgers. «La stessa azienda che sostiene attivamente lo Stato di sorveglianza della Rpc avrà la capacità di incorporare backdoor, spyware e altre forme di malware all’interno dell’infrastruttura iPaaS di Ford, compromettendo la riservatezza e l’integrità delle informazioni sensibili di Ford e ponendo [un, ndr] rischio per i dati e il diritto alla privacy degli americani».

In una lettera separata inviata al Ceo di Ford James Farley Jr., i legislatori hanno chiesto alla società di rendere disponibile un funzionario per un colloquio riguardante qualsiasi due diligence condotta da Ford prima e dopo la stipula degli accordi con Catl.

Affare controverso sin dal primo giorno

Ford prevede che la produzione nello stabilimento del Michigan inizierà nel 2026, con l’impianto che si stima produrrà batterie sufficienti per 400.000 veicoli elettrici ogni anno.

Tuttavia, l’accordo è stato afflitto da preoccupazioni sui  rischi economici e per la sicurezza nazionale sin dalla sua prima firma.

I funzionari della Ford e del Michigan affermano che l’accordo costituisce un vantaggio economico per lo Stato e le preoccupazioni sono state esagerate. Il governatore del Michigan Gretchen Whitmer ha affermato che la fabbrica di batterie potrebbe creare almeno 2.500 posti di lavoro e rilanciare l’economia locale.

Altri funzionari pubblici hanno espresso preoccupazione per la collaborazione della casa automobilistica statunitense con aziende cinesi sospette, in particolare una il cui presidente sembra ricevere consigli dal leader comunista Xi Jinping e fa parte del Comitato nazionale della Conferenza consultiva politica del popolo cinese, un organo politico consultivo del regime comunista.

Il governatore della Virginia Glenn Youngkin ha definito l’impianto di batterie proposto da Ford un «cavallo di Troia» con cui il Partito Comunista Cinese (Pcc) potrà minare gli sforzi degli Stati Uniti volti a rafforzare l’industria automobilistica americana, motivo per cui avrebbe tolto il suo Stato dalla gara d’appalto per l’impianto, preoccupato dai possibili problemi di sicurezza nazionale.

 

Articolo in inglese: Congressional Probe of Ford Partnership With Chinese Firms Sparks Security Concerns

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