Usa, resoconti reazioni avverse: 966 morti (su 42 milioni) dopo il vaccino per il Covid-19

Di Celia Farber

Secondo i resoconti delle reazioni avverse raccolti dai Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc) statunitensi e dalla Food and Drug Administration (Fda), 966 individui sarebbero morti negli Stati Uniti dopo aver ricevuto il vaccino mRna per il Covid-19, fino al 19 febbraio. Questo non significa però che tali decessi siano clinicamente legati alla somministrazione del vaccino.

Tra il 14 dicembre e il 19 febbraio, sono state effettuate 19 mila 769 segnalazioni di reazioni avverse tramite il Vaccine Adverse Events Reporting System (Vaers) a seguito delle immunizzazioni con i vaccini Moderna o Pfizer BioNTech basati sull’mRna (si tratta degli unici due vaccini somministrati negli Stati Uniti durante il periodo in questione). Attualmente, i dati del Vaers non sono disponibili per il periodo successivo al 19 febbraio.

I 966 decessi rappresentano il 5% del numero totale di segnalazioni di reazioni avverse. Di coloro che sono morti, 86 (pari all’8,9 per cento) sarebbero morti lo stesso giorno in cui hanno ricevuto l’iniezione. 129 (13,4%) sarebbero morti il giorno successivo. Mentre altri 97 entro 2 giorni e 61 entro 3 giorni.

Secondo i dati del Vaers, un totale di 514 persone (pari al 53,2%) sono morte entro una settimana. 173 dopo 7-13 giorni dalla vaccinazione. Mentre 106 sono morte nel periodo compreso tra i 14 e i 20 giorni successivi.

L’85 per cento dei decessi si è verificato in individui di età superiore ai 60 anni; sotto i 60 anni sono stati registrati cinque morti tra le persone di età compresa tra 20 e 29 anni; 8 tra 30 e 39 anni; 20 tra 40 e 49 anni; e 57 tra 50 e 59 anni.

Per informazioni più dettagliate sui resoconti del Vaers, è possibile visionare i grafici forniti al link alla fine di questo articolo.

Riassunto delle informazioni estrapolate dai rapporti Vaers sulle vaccinazioni mRNA per il Covid-19. (fonte: Cdc)

Confronto con i vaccini antinfluenzali

Nessuno dei due vaccini mRNA è stato approvato dalla Fda; invece, hanno entrambi ottenuto l’approvazione per l’uso di emergenza (Eua). Inoltre, rappresentano una novità rispetto ai vaccini tradizionali in quanto non usano il virus stesso per stimolare il sistema immunitario, ma piuttosto l’Rna modificato a livello dei nucleosidi, da cui Mode(Rna) ha preso il nome.

Il dott. Christian Perrone, capo del reparto di malattie infettive presso l’Hopital de Garches in Francia, ha dichiarato in una denuncia presentata al tribunale di Parigi: «I primi vaccini che ci stanno offrendo non sono vaccini. Sono prodotti di terapia genica. Iniettano acidi nucleici che inducono le nostre cellule a produrre elementi del virus».

Ad ogni modo, il tasso di mortalità registrato dopo la vaccinazione per il Covid basata sull’mRNA appare molto più alto di quello registrato dopo le consuete vaccinazioni antinfluenzali. Tuttavia, i dati del Cdc consentono di fare solo una stima approssimativa del tasso di decessi avvenuti in seguito alla vaccinazione antinfluenzale.

Nella stagione influenzale 2019-2020 il Cdc ha riferito che il 51,8 per cento della popolazione statunitense ha ricevuto un vaccino, pari quindi a circa 170 milioni di persone.

Mentre il sistema Vaers riferisce che nell’anno solare 2019 (non nella stagione influenzale 2019-2020) ci sono stati 45 morti in seguito alla vaccinazione. Per fornire un contesto, nel 2018 Vaers riporta 46 morti, e nel 2017 riporta 20 morti.

I 45 decessi nel 2019 equivarrebbero ad un tasso di mortalità pari al 0,0000265 per cento, se calcolato utilizzando il numero di vaccini somministrati nella stagione influenzale 2019-2020.

Al 19 febbraio, negli Stati Uniti sono state somministrate 41 milioni 977 mila 401 vaccinazioni contro il Covid che hanno prodotto 966 morti segnalate in seguito alla vaccinazione, il che equivarrebbe a un tasso di mortalità dello 0,0023 per cento.

Il sistema Vaers e i suoi difetti

Il sistema Vaers è stato implementato nel 1990 per raccogliere le segnalazioni di reazioni impreviste ai vaccini.

Il sistema è criticato sia per il fatto che chiunque può inviare un resoconto, sia perché raccoglie per lo stesso motivo solo una frazione degli eventi avversi.

Il sito web del Vaers descrive il sistema in questo modo:

«Fondato nel 1990, il Vaccine Adverse Event Reporting System (Vaers) è un sistema nazionale di segnalazione rapida per rilevare possibili problemi di sicurezza nei vaccini autorizzati negli Stati Uniti. Vaers è co-gestito dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) e dalla U.S. Food and Drug Administration (Fda). Vaers accetta e analizza le segnalazioni di eventi avversi (possibili effetti collaterali) avvenuti dopo che una persona ha ricevuto una vaccinazione. Chiunque può segnalare un evento avverso a Vaers. Gli operatori sanitari sono tenuti a segnalare alcuni eventi avversi e i produttori di vaccini sono tenuti a segnalare tutti gli eventi avversi di cui vengono a conoscenza».

«Vaers è un sistema di segnalazione passivo, cioè si basa sulle persone che inviano i resoconti delle loro esperienze al Cdc e alla Fda. Vaers non è progettato per determinare se un vaccino ha causato un problema di salute, ma è particolarmente utile per rilevare modelli insoliti o inaspettati di segnalazioni di eventi avversi che potrebbero indicare un possibile problema di sicurezza con un vaccino. In questo modo, Vaers può fornire a Cdc e Fda la preziosa informazione che sono necessari ulteriori lavori e valutazioni per esaminare ulteriormente un possibile problema di sicurezza».

Di fatto, senza una diagnosi medica o un’autopsia, la segnalazione di un evento avverso seguito a una vaccinazione non dimostra che sia stata la vaccinazione a causare i sintomi.

In una risposta all’edizione americana di Epoch Times, a proposito dei dati sui decessi raccolti dal Vaers, Steven Danehy, direttore delle relazioni mediatiche globali per Pfizer, ha scritto: «Ad oggi, milioni di persone sono state vaccinate con il nostro vaccino. Gli eventi avversi gravi, compresi i decessi che non sono collegati al vaccino, sono purtroppo destinati a verificarsi ad un tasso simile a quello che si verificherebbe nella popolazione generale».

Mentre Moderna non ha risposto alle richieste di commento.

Il database Vaers è denso di informazioni e può essere difficile da seguire per alcuni utenti. Epoch Times ha elaborato i dati nel modo più chiaro possibile nelle tabelle allegate nel link sottostante.

Nella scheda ‘All Deaths Readable’ del documento allegato sono elencate le descrizioni di ciò che è successo ai pazienti, gli effetti che hanno sperimentato come riportato dagli operatori sanitari e/o dai parenti, o da altri testimoni; i numeri Id del Vaers (da utilizzare per reperire un file completo sul database Vaers); il tipo di vaccinazione, il produttore, il nome del vaccino, la data di vaccinazione; età, sesso e stato di ogni vaccinato, così come altri dati che includono storia clinica, e altri farmaci che i pazienti stavano assumendo.

Link: Dati Vaers fino al 19 febbraio elaborati dall’edizione americana di Epoch Times

 

Articolo in inglese: Adverse Incident Reports Show 966 Deaths Following Vaccination for COVID-19

 
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