Un viaggio tra i sostenitori di Trump in America

Mentre il presidente Donald Trump si destreggia tra le molteplici questioni di politica estera, i suoi sostenitori sono entusiasti del suo operato sul fronte internazionale.

Dalla Corea del Nord al Nafta, durante il raduno ‘Make America Great Again’, svoltosi il 2 ottobre nel Mississipi, tutti si sono detti d’accordo sul fatto che Trump stia rappresentando realmente gli interessi dell’America.

«Non ci stiamo più scusando per essere l’America» ha dichiarato il camionista Larry Davis, alludendo ai viaggi all’estero dell’ex presidente Barack Obama, soprannominati dai critici ‘tour delle scuse’.

Larry Davis prima del raduno ‘Make America Great Again’ di Southaven, Missisipi, 2 ottobre 2018. (Charlotte Cuthbertson/The Epoch Times)

Davis sostiene che Trump stia riaffermando la potenza americana in modo positivo: «Non sta cercando di fare il prepotente. Penso che stia difendendo i valori tradizionali americani piuttosto che quelli propri della globalizzazione. Nel corso dell’ultima amministrazione avevamo preso una deriva socialista, ma penso che ora abbiamo cambiato rotta».

Per Davis, i valori tradizionali americani sono: «Essere i migliori, i più forti; essere un luogo a cui tutti gli altri Paesi possano ispirarsi; essere il luogo dove quando non si sa dove andare […] si può ancora andare in America… la città che splende sopra la collina».

Oltre che per le vittorie sul fronte internazionale, Davis ha dichiarato di essere felice per l’andamento dell’economia americana: «Grazie all’allentamento delle regolamentazioni, le imprese sono libere di crescere e assumere». Ha inoltre aggiunto che gli affari vanno a gonfie vele nel settore del trasporto merci: «Stiamo costantemente assumendo nuovo personale».

Il presidente Donald Trump durante il raduno ‘Make America Great Again’ di Southaven, Mississipi. (Charlotte Cuthbertson/The Epoch Times)

Trump il negoziatore

Mark Seay, 55 anni, lavora nella distribuzione al dettaglio, e ha affermato che spesso sfida le persone ad andare nei negozi e verificare quanti degli articoli in vendita siano prodotti in America.

«Non è accettabile che andando nei nostri negozi sia difficile trovare qualcosa prodotto in Usa, la maggior parte degli articoli sono ‘made in Mexico’, ‘made in China’ eccetera. È come se ci fossimo scavati la fossa da soli. Ma in 18 mesi [Trump, ndr] ha smosso le acque, favorendo il mercato interno. Credo che abbiamo fatto molta strada da allora. Sono molto contento per questo».

Seay ha anche decantato la revisione del trattato Nafta (con l’arrivo all’ultimo momento del Canada al tavolo delle trattative) come una grande vittoria per gli Stati Uniti.
«Trump è un negoziatore, ed è molto bravo. Il Nafta era il risultato di trattative molto scadenti, e la responsabilità è di tutti, lo hanno approvato sia i repubblicani che i democratici, per noi è stato proprio un pessimo accordo».

Mark Seay al raduno ‘Make America Great Again’ di Southaven, Mississipi, 2 ottobre 2018. (Charlotte Cuthbertson/The Epoch Times)

Seay ha dichiarato che Trump sta mettendo la giusta pressione su Paesi come la Cina, con i dazi, e l’Iran, con le sanzioni, e alla fine «saranno costretti a dire ‘mi arrendo’. Li sta strapazzando per bene, e sa quello che sta facendo. Sono molto fiducioso».

Inoltre Seay ritiene che il disgelo delle relazioni con la Corea del Nord costituisca un grosso passo in avanti nella politica estera: le precedenti amministrazioni avevano provato, senza riuscirci, a stabilire un rapporto con Kim Jong Un, e ancora prima con suo padre. «Ma [Trump, ndr] lo ha portato al tavolo, e sembra che ci siano molti cambiamenti positivi in atto. Sono molto contento anche per quello che sta succedendo in Medio Oriente. Continua a essere una situazione esplosiva, ma sembra che le cose si stiano calmando e ritengo che ci siano stati progressi».

Seay si è detto favorevole all’utilizzo delle sanzioni per spingere l’Iran a ritrattare l’accordo sul nucleare, che ha definito «terribile»: «Sono lieto che stiamo facendo qualcosa a proposito perché l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è che l’Iran possegga armi nucleari».

Promesse mantenute

Un’addetta al servizio clienti in pensione, Debbie McAnally, ha dichiarato di approvare pienamente l’operato di Trump in politica estera: «Penso che stia andando avanti e stia facendo tutto quello che aveva annunciato».

Debbie McAnally e suo figlio Shayne McKee al raduno ‘Make America Great Again’ di Southaven, Mississipi, 2 ottobre 2018. (Charlotte Cuthbertson/The Epoch Times)

La signora ritiene che il modo in cui il presidente affronta i problemi tende a produrre degli ottimi risultati: «Penso che sia perché è sempre sul pezzo ed è diverso […] e penso che sia questo che piace alla gente… ha una personalità carismatica. Ma la cosa principale è che fa ciò che dice. Naturalmente a volte è necessario fare delle cose difficili, prendere delle decisioni difficili, che porteranno benefici in futuro».

Rivedere i trattati

Larry Walker, 34 anni, che si è vestito con il suo ‘abito’ più patriottico in occasione del raduno, ha dichiarato a riguardo: «Oltre al fatto che volevo mostrare quanto amo questo Paese, sapevo che molte persone avrebbero apprezzato la cosa».

Secondo Walker, Trump sta svolgendo un «lavoro encomiabile» in politica estera: «Sta revocando alcuni dei terribili trattati che avevamo firmato… e cercando di negoziare le migliori condizioni possibili. Intendo dire molto migliori delle precedenti».

Larry Walker al raduno ‘Make America Great Again’ di Southaven, Mississipi, 2 ottobre 2018. (Charlotte Cuthbertson/The Epoch Times)

«Ha ottenuto risultati molto positivi, sebbene gran parte delle persone pensavano che avrebbe ottenuto risultati molto negativi. Il suo approccio è completamente diverso. Ti guarda in faccia e va diretto al punto. Non gli piacciono i giochi politici. Penso che sia qualcosa a cui le persone non sono abituate, perciò non sanno come reagire».

Trump l’imprenditore

Il veterano della guerra del Vietnam John Andol, 63 anni, ha dichiarato che Trump ha realizzato ben più dei presidenti che lo hanno preceduto, in particolare grazie alla sua mentalità imprenditoriale: «È un uomo d’affari, deve dare seguito a ciò che dice. E finora ha mantenuto la parola su tutta la linea».

John Andol prima del raduno ‘Make America Great Again’ di Southaven, Mississipi, 2 ottobre 2018. (Charlotte Cuthbertson/The Epoch Times)

 

Articolo in inglese: Supporters See Trump Winning for America on Foreign Policy

 
Articoli correlati