Studio: ecco perché i sondaggi elettorali hanno sbagliato su Trump

Di Tom Ozimek

I sostenitori di Trump si erano rifiutati di partecipare ai sondaggi. Questo uno dei probabili motivi per le previsioni errate, esageratamente favorevoli a Biden, nelle elezioni del 2020, in quello che è stato il caso più eclatante di sondaggio impreciso negli ultimi 40 anni.

Il rapporto dell’Associazione americana per la ricerca pubblica sull’opinione (Aapor) ha rilevato che il vantaggio di Biden su Trump era stato sopravvalutato nei sondaggi nazionali di 3,9 punti percentuali, il più grande errore nei sondaggi dal 1980. Allo stesso tempo, i sondaggi a livello statale hanno sovrastimato il vantaggio di Biden di 4,3 punti percentuali: il più grande flop per i sondaggi sulle preferenze politiche pre-elettorali a livello statale in almeno 20 anni.

Lo studio indica che i due motivi più probabili per l’inesattezza dei sondaggi sono stati la mancata partecipazione al sondaggio di molti sostenitori di Trump e un afflusso di nuovi elettori che non sono stati presi in considerazione nei sondaggi. Allo stesso tempo, gli autori del rapporto hanno spiegato di non essere in grado di trarre conclusioni definitive sui motivi alla base degli errori dei sondaggi del 2020: «Identificare in modo definitivo perché i sondaggi hanno sopravvalutato il margine democratico-repubblicano relativo al voto certificato, sembra impossibile con i dati disponibili», si legge nel rapporto.

Gli autori hanno escluso una serie di fattori accusati delle imprecisioni nei sondaggi pre-elettorali nel 2016, tra cui gli elettori in ritardo che si sono opposti pesantemente a Trump e il fenomeno degli «elettori timidi», che è l’idea che gli elettori direbbero ai sondaggisti di essere indecisi nonostante abbiano già deciso per chi votare.

Uno studio dell’agosto 2020 ha mostrato che quasi il 12% degli elettori repubblicani rientra nella categoria degli elettori timidi, il che significa che sono riluttanti a rivelare ai sondaggisti le loro vere preferenze: «Il fatto che i sondaggi abbiano sopravvalutato il sostegno di Biden negli Stati più bianchi, più rurali e meno densamente popolati è indicativo (ma non conclusivo) del fatto che l’errore nei sondaggi sia stato causato da un numero troppo basso di sostenitori di Trump che hanno risposto ai sondaggi. Sono stati rilevati errori maggiori negli Stati con più sostenitori di Trump».

Joshua Clinton della Vanderbilt University, presidente della task force Aapor composta da 19 membri, ha dichiarato a Bloomberg che il rapporto non è riuscito a trovare grandi differenze negli errori di sondaggio in base al fatto che siano stati condotti da democratici o repubblicani. «Non è chiaro se i sondaggisti repubblicani abbiano fatto di meglio, quindi è un problema abbastanza pervasivo», ha detto Clinton all’outlet. «Tutti i sondaggisti di parte hanno lo stesso incentivo a fare le cose accuratamente, ma i sondaggisti democratici e repubblicani hanno sbagliato nella stessa misura».

Il rapporto rileva che non è chiaro se i problemi che affliggono l’affidabilità dei sondaggi persisteranno nelle prossime elezioni o se si tratti di un fenomeno legato alla presenza di Trump al ballottaggio. «È possibile che se il presidente Trump non fosse più in lista o se si trattasse di elezioni di medio termine […] la questione si risolverebbe da sola», ha detto Clinton al Washington Post.

Il 15 maggio Trump aveva criticato i sondaggi pre-elettorali, definendoli «uno scherzo»: «Anche il risultato finale truccato è stato estremamente risicato. Si chiama Suppression Polling e dovrebbe essere illegale. Questi sono mezzi di comunicazione corrotti, disgustosi e molto disonesti e sanno esattamente cosa stanno facendo».

 

Articolo in inglese: 2020 Presidential Pre-Election Polls Marked Worst Performance in Decades: Report

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