Scoperto il segreto di antiche fotografie spiritiche, ma il mistero rimane

L’universo è pieno di misteri che sfidano le nostre conoscenze. Nella sezione ‘Ai confini della realtà: Viaggio nei misteri della Scienza’ Epoch Times raccoglie storie che riguardano questi strani fenomeni per stimolare l’immaginazione e aprire possibilità ignote. Se siano vere o no, sei tu a deciderlo.

Alcune coincidenze e fenomeni legati alla fotografia sono così spaventosi che vi faranno domandare se esista qualcosa di soprannaturale all’opera.

Con l’avvento di internet e delle tecnologie che permettono la manipolazione di foto e video, le bufale e i demistificatori sono all’ordine del giorno. Ma i demistificatori (più noto il termine debunker) esistevano anche più di un secolo fa, al culmine dell’interesse per le sedute spiritiche e le foto di fantasmi.

Walter E. Woodbury era uno di questi debunker. Scoprì cosa c’era dietro al manifestarsi, con notevole frequenza, di bufale, a volte intenzionali e a volte no. Immaginate la sorpresa di un fotografo che sviluppa i suoi scatti e trova qualcosa del genere:

Una ‘fotografia spiritica’, da Photographic Amusements nel 1896, di Walter E. Woodbury. (Dominio pubblico)

Nel 1896, su Photographic Amusements, Woodbury spiegò che a volte sui negativi in vetro di ignari fotografi rimaneva un’immagine di una precedente sessione fotografica. Il vetro era costoso all’epoca e i negativi delle foto venivano puliti e riutilizzati.

A volte una parte della precedente fotografia rimaneva sul negativo, causando un risultato sorprendente quando si sovrapponeva a un altro soggetto. Alcuni fotografi si resero conto di quello che succedeva e sfruttarono la cosa, convincendo i modelli che, mentre venivano fotografati, erano circondati da parenti morti.

Woodbury racconta un aneddoto divertente: «Un anziano gentiluomo era venuto per una seduta spiritica e dopo alcune misteriose manovre il gentiluomo è stato informato che lo spirito di sua madre era lì con lui. “Davvero?”, disse lui, alquanto stupito. “Cosa dice?” “Dice che la rivedrà presto”, lo informò la medium. “Sta diventando vecchio e dovrebbe ricongiungersi presto a lei”. “Abbastanza giusto”, rispose l’anziano gentiluomo; “Vado a prendere il tè a casa sua stasera”».

UNA DOPPIA ESPOSIZIONE VERAMENTE STRANA

La foto di cui parla Jung nel suo racconto, non verificata da Epoch Times. (Dominio pubblico)

Nel libro Synchronicity, il famoso psicologo Carl Jung racconta una strana coincidenza. Una donna a Strasburgo, in Germania, scattò una foto a suo figlio e la portò in un negozio per farla a sviluppare. Scoppiò la Seconda Guerra Mondiale, e la donna lasciò la città senza aver ritirato la fotografia.

Anni dopo, scattò una foto a sua figlia e la portò in un negozio di Francoforte per farla sviluppare. Il risultato fu una fotografia a doppia esposizione, ma, con sua grande sorpresa, a causare la doppia esposizione era stata la sovrapposizione della foto di sua figlia a Francoforte con la foto che aveva fatto a suo figlio anni prima.

La stessa pellicola aveva trovato la strada da Strasburgo a Francoforte, era stata per sbaglio segnata come non usata ed era tornata tra le mani della stessa donna.

UN’ALTRA COINCIDENZA FOTOGRAFICA DAVVERO STRANA

La seguente coincidenza fotografica è stata condivisa da un utente di Reddit l’anno scorso:

«Ho chiesto [ai miei amici]… di mostrarmi alcune foto del loro matrimonio. Era prima delle fotografie digitali, e mi dissero che ne avevano fatte alcune durante il matrimonio, ma sfortunatamente avevano speso tutto il budget per la cerimonia e per la festa, quindi non avevano…più soldi per comprare le fotografie al negozio; beh, io sono rumeno, eravamo sotto la dittatura di Ceausescu, e i soldi erano un bel problema a quel tempo. Quindi non avevano nessuna foto del loro matrimonio, erano frustrati per questo, ma non avevano soldi…per andare a ritirarle al negozio».

«Passarono molti anni, i tempi cambiarono, la città venne ricostruita, ci furono molte demolizioni e costruzioni. Un giorno stavo passeggiando vicino a una zona completamente demolita, con detriti, immondizia, grandi buche per terra, alcuni blocchi che dovevano essere posizionati su quello che prima era un posto in rovina. Ho visto qualcosa in fondo a una buca profonda tre, quattro metri, una piccola macchia, come un piccolo pezzo di carta colorata, strappato, non si capiva cosa fosse da quella distanza».

«Al contrario di come mi sarei comportato normalmente, sono sceso dentro quella buca fangosa e ho raccolto quella cosa. Era un pezzo di una fotografia del matrimonio dei miei amici. C’erano solo loro, le loro figure, nei loro abiti da cerimonia, sorridenti davanti all’obiettivo».

«Ho dato ai miei amici quel piccolo pezzo di fotografia, era l’unico ricordo fotografico del loro matrimonio…Non riesco a smettere di chiedermi: quante possibilità c’erano? Non è che scendo nelle buche fangose così, senza motivo».

Numerosi altri fenomeni legati a foto presumibilmente paranormali sono tutt’oggi discussi. Tra questi:

La prima di cinque fotografie, scattate da Elsie Wright nel 1917, nostra Frances Griffiths con le presunte fate. (Wikimedia Commons)

Immagine di una pellicola cinematografica fornita da Shutterstock

Articolo in inglese: ‘Secret of Old Spirit Photographs Discovered— but Mysteries Remain

 
Articoli correlati