L’operazione Mani Pulite di Xi Jinping colpisce la corruzione anche ai ‘bassi’ livelli. Durante le indagini sulle slot-machine clandestine nella provincia meridionale di Guangdong, l’agenzia anti-corruzione del governo cinese ha scoperto che 254 agenti di polizia, sei comandanti e altri funzionari avrebbero offerto protezione al racket del gioco d’azzardo, incassando tangenti per un totale di 106 milioni di yuan (quasi 14 milioni di euro).
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Secondo il giornale di regime China Discipline Inspection Daily, l’anti-corruzione cinese avrebbe comminato sanzioni per un totale di 50 milioni di yuan (6.53 milioni di euro). I residenti della città di Zhongshan, nella provincia di Guangdong, avevano denunciato ripetutamente alle forze dell’ordine che il racket delle slot machine prosperava in città, ma racket continuava a prosperare. Fino al 3 gennaio 2017, quando il dipartimento di Zhongshan della Commissione per l’Ispezione disciplinare ha aperto le indagini sull’operato della stazione di polizia della cittadina di Sanjiao.
Una testimonianza esemplare è stata quella di Chen Raoqing, che gestisce una sala slot da oltre dieci anni: dopo essere stato multato e costretto a chiudere i battenti ripetutamente, ha deciso di iniziare a corrompere gli agenti di polizia.
Anche in Cina, il gioco d’azzardo è diventato una vera piaga sociale. Le testimonianze dalla città di Zhongshan, parlano di numerosi «bambini diventate vittime del gioco: non vanno a scuola e non tornano a casa, e passano tutto il giorno a giocare alle slot-machine».
Molti utenti dei social media hanno commentato il caso affermando che «Situazioni simili esistono in tutte le zone della Cina».
Secondo il resoconto delle indagini, il Dipartimento di Zhongshan dell’agenzia anti-corruzione ha scoperto che i comandanti di oltre 10 centrali di polizia nel distretto di Zongshan avrebbero accettato mazzette per proteggere il business clandestino.
Nel giro di due mesi sono stati licenziati sei comandanti delle centrali di polizia e arrestate 24 persone legate al racket delle slot machine. In seguito oltre 200 agenti di polizia si sono consegnati spontaneamente all’agenzia anti corruzione. Secondo il comunicato ufficiale tra le 25 centrali di polizia della città di Zhongshan, almeno 11 sono coinvolte nel caso delle slot machine, per un totale di 275 dipendenti statali.
In uno dei commissariati di polizia della città di Nantou più del 70 per cento degli agenti, oltre al comandante, avrebbero accettato le tangenti. E pare che alcuni degli agenti che avevano rifiutato le mazzette siano stati costretti a dare le dimissioni.
Articolo in inglese: Hundreds of Police Officers in Southern Chinese City Accept Bribes to Protect Local Gambling Rackets
Traduzione di Marco D’Ippolito