Prega davanti alla Sindone e il fratello guarisce dal tumore

L’universo è pieno di misteri che sfidano le nostre conoscenze. Nella sezione ‘Ai confini della realtà: Viaggio nei misteri della Scienza’ Epoch Times raccoglie storie che riguardano questi strani fenomeni per stimolare l’immaginazione e aprire possibilità ignote. Se siano vere o no, sei tu a deciderlo.

La Sacra Sindone è stato sinonimo di mistero per secoli. Quello che per la tradizione cristiana sarebbe il lenzuolo di lino utilizzato per avvolgere Gesù nel sepolcro, ancora oggi si fa portatore di storie di miracoli. L’ultima testimonianza arriva da Anna Maria, una donna che ha contattato Epoch Times per raccontare della guarigione del fratello Franco, affetto da tumore al polmone.

Franco soffriva di tumore al polmone da tre anni e, nonostante un intervento chirurgico – datato marzo 2012 – di asportazione di una parte del cancro, si è dovuto comunque sottoporre a dei cicli di chemioterapia perché il male si ripresentava dopo il termine di ogni ciclo.

In pratica «la chemio faceva il suo effetto ma poi andava ripetuta», dato che a distanza di venti giorni dalla seduta la Tac mostrava di nuovo i sintomi del malore. È andata così fino al gennaio 2015, quando la Tac ha mostrato un nuovo peggioramento e Franco ha dovuto quindi sottoporsi al controllo più specifico della Pet, che ha evidenziato la necessità di nuove sedute di chemioterapia.

Anna Maria racconta di essere andata anche al Centro Tumori di Milano, dove il primario ha confermato che le cure e i controlli effettuati presso l’ospedale civico della cittadina ligure nella quale lei vive erano assolutamente affidabili e corretti.

Il problema però sembrava ripresentarsi continuamente, tanto che «durante i controlli ospedalieri di giugno 2015, il medico responsabile delle cure spaventò parecchio [Anna Maria] quando ventilò l’ipotesi che probabilmente Franco avrebbe dovuto sottoporsi ancora ad un nuovo ciclo di chemio o, addirittura, alla radioterapia».

A distanza di quasi trent’anni dalla prima volta, il 19 giugno 2015, Anna Maria si è recata a Torino in occasione dell’ostensione della Sacra Sindone: «Nei minuti in cui sostai davanti alla Sacra Sindone, con la fotografia di mio fratello sul petto, pregai con molta fede e convinzione, intensamente, per ottenere la sua guarigione». La commozione di Anna Maria era molto profonda, al ché la donna ha percepito «senz’altro una forza superiore, divina» durante il momento della preghiera.

Pochi giorni dopo il pellegrinaggio della sorella a Torino, Franco si è sottoposto «al controllo con la tomografia Pet presso l’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure», dato che i dottori, dopo aver effettuato la Tac, volevano essere totalmente sicuri del risultato riportato dal primo controllo. Verso il 20 di luglio è arrivato il referto della Pet. La diagnosi stilata dal dirigente della Struttura di Medicina Nucleare diceva: «Il reperto odierno depone per una condizione suggestiva di remissione completa della malattia».

Anna Maria è sempre stata credente e infatti la risposta del referto l’ha immediatamente convinta che la guarigione del fratello sia un miracolo della Sacra Sindone, pur non negato il ruolo dei medici. Tuttavia per i dottori è più probabile che questo sia dovuto alle sole cure. Ma, in ogni caso, la questione rimane aperta. Franco infatti ad ottobre si sottoporrà di nuovo a dei controlli, per poter verificare ulteriormente la propria guarigione.

Immagine della Sindone concessa da Shutterstock.

 
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